Tracmec di Mordano, presidio contro i licenziamenti, il sostegno delle istituzioni. Castellari (Pd): «Subito un tavolo di confronto»
Presidio davanti ai cancelli della Tracmec ieri mattina, dopo le assemblee sindacali, a seguito dell’avvio della procedura di 45 licenziamenti comunicata ieri alle Rsu e alle organizzazioni sindacali di categoria Fiom Cgil e Fim Cisl. Presenti, a sostenere i lavoratori, oltre al segretario regionale della Fiom Gianni Cotugno e al segretario generale della Cgil Imola Stefano Moni, anche il consigliere regionale del Partito democratico Fabrizio Castellari, il sindaco Nicola Tassinari, una delegazione della giunta e il parroco di Mordano.
«Abbiamo approfittato della presenza del manager aziendale per richiedere di essere ricevuti – commentano Fiom e Fim territoriali -. Abbiamo confermato la richiesta dell’immediato ritiro dei licenziamenti, condizione necessaria per poter avviare un confronto».
Anche le istituzioni presenti hanno espresso il proprio disappunto rispetto alle modalità utilizzate dall’ azienda. «Metteremo in campo tutte le azioni necessarie per fare cambiare idea all’azienda, a partire dalla richiesta di apertura dei tavoli istituzionali e il proseguo delle azioni di mobilitazioni». La richiesta è avviare un tavolo di crisi in Città metropolitana e interessare anche la Regione.
Il consigliere regionale dem Castellari ha rilanciato: «Subito un tavolo di confronto, istituzionale e sindacale, per trovare soluzioni che salvaguardino l’occupazione e il futuro dello stabilimento di Mordano». «Il metodo con cui l’azienda ha gestito questa vicenda è inaccettabile – ha aggiunto -. Siamo in Emilia-Romagna dove il Patto per il Lavoro e per il Clima funziona e ha dimostrato di essere uno strumento solido per affrontare anche situazioni difficili. Qui le crisi si affrontano insieme, senza scaricare tutto sulle spalle dei lavoratori».
I lavoratori della Tracmec hanno incassato il sostegno deciso della Federazione del Partito democratico di Imola: «Servono strategie industriali, non scelte che mettono il profitto davanti alla tutela di una produzione storica per il nostro territorio. La salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento del sito produttivo devono essere la priorità di tutta la comunità imolese, che chiamiamo a mobilitarsi in solidarietà dei lavoratori coinvolti».
Al fianco dei sindacati e dei lavoratori anche la Sinistra Italiana (Avs) di Imola: «Sosterremo ogni mobilitazione, presidio, iniziativa pubblica e chiediamo con forza la convocazione urgente di un tavolo istituzionale, con l’obiettivo di fermare i licenziamenti e costruire una prospettiva industriale per la sede di Mordano».
red.eco.