Come funziona la Comunità energetica di Imola, cittadini e imprese possono aderire
È pronta ad «accendersi» la Cer, la Comunità energetica Rinnovabile Cooperativa Circondario Imolese. Prevede l’installazione di pannelli solari su strutture prevalentemente pubbliche mettendo poi in relazione imprese, cittadini ed enti del terzo settore per condividere l’energia. Imprese e ai cittadini possono manifestare il loro interesse ad aderire sul sito dedicato e dall’1 aprile diverrà operativo.
A fondare la Cer, portata avanti dall’azienda imolese Bryo Spa e Legacoop Imola, alcuni soci ta cui la Cooperativa Bacchilega (editore di “sabato sera”) e le coop, Aurora Seconda, Giovani Rilegatori, Hibou e Unicoop, Centro Abita e Centro sociale La Tozzona e il mondo ecclesiastico con la parrocchia di Santo Spirito e il seminario diocesano. «Abbiamo predisposto un piano di azione che prevede 7,2 megawatt di nuova potenza installata per il 2025 e circa 13 mw per il 2026 e grazie a questi si creeranno le condizioni perché possano aderire alla Cer circa 3.500 famiglie nel 2025 e circa 7mila nel 2026, tenendo presente che ci deve essere una proporzione tra ciò che viene prodotto e ciò che viene consumato» spiega Davide Gavanelli, Ceo di Bryo.
Un primo impianto galleggiante è già attivo in zona Pieve di Sant’Andrea nel comune di Imola con una potenza di 99kw. A fine gennaio è stato allacciato un secondo impianto da 435kw a Castel San Pietro. Nei giorni scorsi è stato completato il repowering sul tetto dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari per altri 103kw che presto verranno conferiti. Inoltre è in previsione il revamping dell’impianto galleggiante di Bubano che aggiungerà ulteriori 400kw.
r.cr.
Nella foto: la presentazione del progetto in autodromo