La Virtus cade nell’incubo a 2 minuti e mezzo dal brindisi
Virtus – Legnano 82–84
(17-19, 39-40, 60-61)
Dall’82-72 a due minuti e mezzo dalla fine si arriva all’82-84 finale. In mezzo la Virtus non ha nemmeno tirato perdendo cinque palle a fila in 150 secondi maledetti. Difficile da spiegare, perché questa partita i gialloneri l’avevano costruita in difesa e quasi vinta con 6 minuti (i primi dell’ultimo quarto) impeccabili. Il tappo dello spumante però non si è aperto e il brindisi lo fa Legnano. Rivediamo perché la Virtus aveva vinto con la capolista e invece ha perso.
L’incubo
I gialloneri sono avanti 82-69: dentro ci sono Morina e Pinza insieme per portare palla. Invece la Virtus sciupa cinque possessi a fila senza costruire lo straccio di un tiro. Legnano lo capisce e Sodero pareggia a 50 secondi dalla fine. Masciarelli si fa stoppare da tre (incredibile ma vero) e Oboe in contropiede fa 82-84. Con 20 secondi Galetti cerca il pareggio con la palla sotto sporcata dalla difesa. Rimessa Virtus a 5 dalla fine: Anaekwe sbaglia due volte e la Virtus rimane dentro un incubo.
La sintesi
Primo quarto circospetto. Kadjividi fa 2 falli in 3 minuti. Entra Anaekwe e non dispiace. Tanto equilibrio e nessun canestro da tre. Capitan Ricci fa 0 su 3 nei liberi di fine quarto.
Il ritmo resta lento, Masciarelli sorpassa quasi da solo (23-21). Morina firma la prima tripla (su 7, dopo 14 minuti), ma Legnano torna avanti. Vaulet ne fa 5 a fila (tripla e contropiede) per il massimo vantaggio Virtus (35-31 dopo 18 minuti). La partita si stappa. L’equilibrio è rotto da un tecnico a tempo scaduto a Raivio (pallone lanciato in curva dopo la sirena, perché?). Il libero si tira dopo la pausa.
Vaulet lo imbuca e inizia al galoppo il quarto: una rubata e una tripla. Tecnico a Galetti (proteste sui falli, una costante). Vaulet è ispirato, Sodero di più (3 triple). Ora si sgomita. Galetti arrischia Pinza-Morina-Zangheri insieme.
Morina contro le triple di Legnano è la sfida. Un paio di fischiate nebbiose alterano il sapore della partita. Sotto canestro la Virtus recita il suo mantra. Anaekwe e Morina spopolano nell’allungo di metà ultimo (+13). Poi l’incubo di fine anno.
Paolo Bernardi
(Isolapress)