«Chicco» Ravaglia 25 anni dopo: l’articolo di Walter Fuochi su «sabato sera» scritto dopo la morte del giovane cestista imolese
La notte del 23 dicembre, a 23 anni, dopo aver segnato 23 punti… La spietatezza del destino ci infliggerà anche questo comodo incastro mnemonico per avvitarci all’ultimo ricordo di «Chicco» Ravaglia, amico giovane che non c’è più, finito fuori strada, a due passi dal Natale, la sera della sua partita più bella. Lo conoscevamo da una vita, la sua troppo giovane vita, noi viandanti dello sport. Vita e miracoli, si fa per dire: i piccoli prodigi di chi corre dietro a un pallone e ne ha un talento speciale. Anche morte, adesso, dopo vita e miracoli: impensabile, per chi «Chicco» l’aveva conosciuto, applaudito, amato, così pieno di gioia di vivere. E per chi, adesso, deve farne scorrere un ricordo dentro lampi di memoria. Vicini e lontani, quasi senza un nesso. Ma ce l’ha, un nesso, una vita spezzata a ventitrè anni?
Tratto dall’articolo scritto da Walter Fuochi su «sabato sera» dopo la morte del giovane Enrico Ravaglia avvenuta il 23 dicembre 1999.
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