Giornata mondiale contro l’Aids, un video e un’intervista per spiegare il funzionamento dell’ambulatorio dell’Ausl di Imola
Domani, 1 dicembre, ricorre la Giornata mondiale contro l’Aids. Nel mondo ci sono quasi 39 milioni di persone Hiv positive e molte informazioni sono ancora errate, confuse e fantasiose, diffuse fra i giovani e i meno giovani. Si trascura la prevenzione, si ignora il test e si dimenticano quelle precauzioni che potrebbero diminuire il rischio di diffusione dell’infezione. Anche l’Ausl di Imola vuole fare sensibilizzazione sul tema, postando sui social aziendali un video e l’intervista al dotto Lorenzo Badia, infettivologo, per spiegare il funzionamento dell’ambulatorio PrEp ad Imola.
All’interno dell’ospedale Santa Maria della Scaletta di Imola ha infatti aperto da alcuni mesi l’ambulatorio infettivologico, uno spazio destinato alla prevenzione dell’Hiv dove richiedere la PrEp (profilassi pre-esposizione) e fare uno screening completo sulle Ist (infezioni sessualmente trasmissibili). La PrEp è un farmaco che riduce la possibilità di contrarre la malattia in caso di rapporti a rischio. Nel corso della prima visita in ambulatorio, l’infettivologo ne illustra le modalità di assunzione e gli effetti collaterali. L’accesso all’ambulatorio è accompagnato da uno screening completo sulle infezioni sessualmente trasmissibili e un’attività di counseling per aumentare la consapevolezza delle persone. Una volta iniziata la terapia, le persone sono richiamate a distanza di un mese, per un primo controllo, e dopo tre mesi, per un secondo. In pochi semplici accessi, uno screening completo e accurato. Nel 2024, l’Ausl ha registrato un nuovo caso di sieropositività per Hiv.
«Sono cambiate le modalità di infezione, sono diminuiti gli utilizzatori delle sostanze sieropositivi e sono aumentati i casi attribuibili a trasmissione sessuale, sia etero che omosessuale – spiega Lorenzo Badia, infettivologo responsabile della gestione del paziente con infezione da Hiv nell’Ausl di Imola -. Negli ultimi anni la maggior parte delle infezioni rilevate sono state contratte per via sessuale. Il gande problema è la scoperta tardiva dell’infezione che comporta oltre all’alto rischio per la salute del soggetto portatore anche quello di trasmettere ad altri il virus. La raccomandazione valida per tutti è condurre una vita sessuale responsabile, adottando le giuste precauzioni per impedire la trasmissione. In caso di dubbi eseguire il test. Se l’infezione viene individuata in tempo, si può ben gestire la malattia grazie alle terapie disponibili. Oggi l’aspettativa di vita di una persona che scopre di avere l’Hiv precocemente con sistema immunitario ancora valido è pari a quella di un soggetto che non ha l’infezione. Se la terapia antiretrovirale viene assunta nel modo corretto si possono anche avere rapporti sessuali senza protezioni».
r.cr.