È nata la prima Comunità energetica rinnovabile del circondario
È nata la prima Comunità energetica rinnovabile (Cer) del circondario. Un primo passo per poi ampliare a tutto il territorio la condivisione di energia pulita, contribuendo alla riduzione dell’impatto ambientale e al benessere della nostra comunità. Il progetto, portato avanti dall’azienda imolese Bryo Spa e Legacoop Imola, vede già alcuni soci aderenti ta cui le cooperative Aurora Seconda, Bacchilega, Giovani Rilegatori, Hibou e Unicoop, Centro Abita e Centro sociale La Tozzona e il mondo ecclesiastico con la parrocchia di Santo Spirito e il seminario diocesano.
La Cer sarà aperta da subito a qualsiasi cittadino, pagando unicamente la quota associativa di 25 euro una tantum per la durata della cooperativa. Chi entra può portare i suoi consumi, ma anche le produzioni qualora disponga di impianti fotovoltaici, così può ricevere un doppio contributo: per il consumo e per la produzione. Per i cittadini produttori invece è possibile entrare a condizione che l’impianto personale sia stato realizzato dopo la costituzione della Cer e che non sia incentivato dal Gse. Si stima di allacciare i primi impianti alle prime configurazioni nel mese di novembre. Da qui a fine anno Bryo conta di mettere a disposizione per la Comunità energetica complessivamente circa 1,8 MW divisi nelle varie configurazioni che nasceranno. La prima a partire sarà quella che fa riferimento alla cabina primaria di Ortignola, nella quale confluiranno tre impianti fotovoltaici e della quale faranno parte alcuni dei soci fondatori della cooperativa, seguirà poi quella di Laguna e ad inizio 2025 una a Bubano e l’altra a Castel San Pietro. Bryo nel periodo 2024-2025 si è data come obiettivo la produzione di 7,2 Mw di nuovi impianti che entrano in comunità energetiche, compreso questi di fine 2024 per circa otto milioni di investimento. Se allarghiamo l’area a tutto il territorio del Con.Ami nel triennio 2024-2026 conta di far impianti per circa 20 Mw con 21 milioni di euro di investimento.
Per il sindaco di Imola e presidente del circondario Marco Panieri «il tema dell’energia è centrale per il futuro dei nostri territori, ma più in generale per il nostro Paese – commenta -. Questa prima Comunità energetica è riuscita a mettere assieme il mondo delle imprese e quello associativo laico e cattolico, facendo rete con una centralità del mondo cooperativo per mettere al servizio della comunità quella che è una risorsa pulita e dare vita ad azioni che possono essere di ulteriore stimoli per il territorio». «Da subito è aperta al mondo del terzo settore ed ecclesiastico – aggiunge il Ceo di Bryo, Davide Gavanelli -. Il progetto prevede un’unica Cer su tutto il territorio circondariale, ma con più configurazioni. Sarà aperta da subito a qualsiasi cittadino e chi entra può portare i suoi consumi, ma anche le produzioni qualora disponga di impianti fotovoltaici, così può ricevere un doppio contributo: per il consumo e per la produzione. Chiaramente vi sarà un limite alla partecipazione dettato dalla disponibilità di energia che avrà quella configurazione». «Con questa cooperativa è nata una nuova impresa – conclude Mirco Mongardi, presidente Comunità energetica -. È aperta a tutti gli attori del nostro territorio, con l’obiettivo di dare vita alla più grande distribuzione a livello energetico nella stessa fascia oraria. Ed è importante avere una rappresentanza così variegata. Infatti con un incentivo che deriva dallo scambio su fascia oraria, avere soci con abitudini di consumo diverse ci permette di massimizzare la contribuzione».
r.cr.
Foto della presentazione del progetto