Spazi pubblici vietati a fascisti e razzisti, a Imola Odg unanime, FdI lascia l’aula
Nel Consiglio comunale di Imola ieri è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno che, oltre a condannare il neofascismo, chiede alla Giunta Panieri di inserire nei moduli per la richiesta di uno spazio pubblico, per attività o banchetti, la presa d’atto che è vietato ad organizzazioni o associazioni che si richiamano all’ideologia fascista o a «forme di discriminazione razziale, etnica, sessuale, religiosa o di opinione politica». In verità, la prima stesura dell’Odg, che è stato presentato da tutta la maggioranza (Partito democratico, Imola Corre, Sinistra Imola), chiedeva la dichiarazione di essere «vicini ai valori antifascisti della Costituzione». L’emendamento e la stesura definitiva, però, hanno portato in dote l’approvazione dell’Odg anche di parte delle minoranze: M5s, lista Cappello e Gruppo misto.
Fratelli d’Italia invece ha deciso l’uscita in blocco dall’aula, annunciando querele nei confronti dei firmatari dell’Odg.
Da notare che il documento parte da quanto emerso in giugno dall’inchiesta giornalistica di Fanpage su Gioventù Nazionale, il gruppo giovanile meloniano, che mostrava inni e cori nazisti, fascisti e antisemiti. Un’inchiesta-terremoto andata in onda anche su La7 (Piazza Pulita) che ha portato alle dimissioni di un paio di dirigenti dell’associazione.
Nell’Odg “sono presenti dichiarazioni false e diffamatorie sull’organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù nazionale” ha accusato Nicolas Vacchi, capogruppo FdI e vicepresidente del Consiglio comunale. “A Imola crediamo in un modello di partecipazione completamente agli antipodi da quanto mostrato da questa inchiesta e questa maggioranza è orgogliosamente composta da antifascisti” ha ribattuto la consigliera Anna De Veredicis, segretaria dei Giovani democratici di Imola, e prima firmataria del documento.
Ieri solo la Lega era assente dal Consiglio, mentre tra il pubblico erano presenti rappresentanti dell’Anpi.
l.a.
Il municipio di Imola