Alluvione: il Governo attacca la Regione sui fondi, Priolo: «Basta sciacallaggio». Il Pd imolese: «Nessuno tocchi sindaci e Amministrazioni dei territori alluvionati»
Le ferite dell’alluvione in Romagna sono ancora aperte e ben visibili, ma la politica ha trovato lo stesso il tempo di fare polemica. Non a caso a due mesi dalle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna. Il primo è stato il ministro per la Protezione civile, Nello Musumeci che, in sostanza, ha accusato la Regione di non aver speso i soldi messi a disposizione dal governo in questi anni, circa 594 milioni di euro per mettere in sicurezza il territorio dal rischio idrogeologico. «Se la Regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa potremmo programmare ulteriori interventi» ha aggiunto il ministro. Al centro della questione ci sono però i fondi post alluvione. «Con una prima ordinanza – spiega il viceministro Galeazzo Bignami – sono stati assegnati 94 milioni e la Regione ne ha spesi 49. Con una seconda 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero».
Dal canto suo, la presidente facente funzioni Irene Priolo ha risposto «basta allo sciacallaggio. Noi stessi stiamo continuando a gestire tantissimi cantieri e ci si dimentica che il Governo ha scelto di gestire l’emergenza tramite il generale Figliuolo». Chiedendo poi a quest’ultimo di dissociarsi dalle parole di Musumeci «visto che ritiene – ha aggiunto Priolo – che stiamo facendo gli interventi in modo corretto» e, allo stesso tempo, rinnovandogli l’appello di firmare i piani speciali per la riduzione del rischio residuo. La presidente, questa mattina, ha poi annunciato che in giornata firmerà la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza.
Anche il Pd di Imola ha voluto dire la sua, nelle parole del segretario della Federazione imolese Fausto Tinti. «Non accettiamo in nessuna assoluta maniera alcun attacco alle amministrazioni locali e ai primi cittadini impegnati costantemente nel loro lavoro con passione, dedizione e sacrificio – ha commentato -. Rispediamo al mittente le passerelle dei politici locali che necessitano di farsi fotografare al fianco dei fiumi con il dito puntato e a loro diciamo “Lavorate per l’Emilia Romagna con serietà e non solo per fare le passerelle in campagna elettorale, delle quali i cittadini non hanno assolutamente bisogno in questo momento”. La destra locale e nazionale, invece, approfitta per fare il suo solito sciacallaggio, dimenticando di negare da sempre i cambiamenti climatici e dimostrando poco rispetto per i territori alluvionati, le persone che stanno affrontando nuovamente questa tragedia e per i sindaci e le sindache coinvolti in prima linea a fronteggiare questa emergenza».
Per Tinti «a chi definisce gli amministratori locali incapaci, ricordiamo che i fondi stanziati dal commissario sono stati tutti impegnati e quelli ancora da liquidare sono relativi a cantieri in corso o completati, per i quali si stanno realizzando i collaudi – precisa -. Complessivamente, subito dopo l’emergenza i lavori di ripristino del territorio hanno visto 402 interventi immediati: 130 già completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze e programmazione di fondi soprattutto regionali. Gli interventi urgenti sui fiumi, in particolare sono tutti realizzati o in corso».
Il Pd di Imola ora quindi si aspetta che «questa volta il Governo non rispedisca al mittente le richieste dei territori – tuona Tinti -. Richieste che sono già state quantificate anche alla Commissione europea. Diciamolo chiaro, hanno voluto gestire la ricostruzione senza coinvolgere chi in Regione aveva dimostrato grandi capacità e senza un vero e collaborativo confronto e lavoro comune con i territori e i comuni per il bene della popolazione, soprattutto quella maggiormente colpita. Hanno rallentato tutto il processo e soprattutto lo hanno reso complicato, impercorribile e monco. È ora che si assumano la loro responsabilità di fronte alla storia della nostra regione e del Paese».
r.cr.
Foto Isolapress