Allarme bomba all’autodromo, invece era un gioco (per il cellulare)
Allarme bomba all’autodromo, ma per fortuna si tratta solo di un gioco. Anche l’autodromo è rimasto vittima del “geocaching”, l’evoluzione tecnologica della caccia al tesoro attraverso Gps o App specifiche per trovare contenitori di differenti tipi e dimensioni famoso in tutto il mondo. Un episodio simile era già accaduto in passato a Jesolo.
Nel tardo pomeriggio di martedì un uomo si è recato presso la portineria dell’accesso Rivazza dell’autodromo e ha chiesto informazioni su dove fosse ubicato il monumento dedicato ad Ayrton Senna, oltre ad altri punti. Attraverso le telecamere di videosorveglianza è emerso poi che questa persona si sia avvicinata ad una delle colonne del perimetro del circuito ed abbia lasciato una piccola capsula attaccata, per poi allontanarsi. A quel punto, sentita la direzione dell’autodromo, sono state allertate le forze dell’ordine e i carabinieri sono prontamente intervenuti, rilevando sul posto una capsula dal contenuto ignoto. A mettere in sicurezza l’area gli artificieri dell’Arma di Bologna.
Nel tentativo di far brillare il possibile ordigno, è emerso che al suo interno non c’era nulla di pericoloso ma, insieme a del liquido mescolato a dei magneti, un foglio di carta con alcuni nomi, alcune date e alcuni simboli. Dopo le opportune verifiche, si è scoperto che si trattava di un gioco ed è stata avviata una verifica su tutti i punti indicati adiacenti all’infrastruttura. Pur in assenza di contenuti pericolosi nelle capsule, l’autodromo resta una struttura internazionale e un luogo sensibile, soggetto ad importanti flussi di pubblico. Per questo motivo il Comune ha provveduto a segnalare questa situazione alla Prefettura di Bologna, affinché si attivi attraverso i canali opportuni per evidenziare ai gestori e titolari dell’attività che non possono essere utilizzati luoghi sensibili come appunto l’autodromo. Nel frattempo proseguono le indagini dei carabinieri per individuare il responsabile.
r.cr.