Maturità: tracce in anticipo e smartphone, la polizia di Stato mette «al sicuro» gli studenti dalle fake news sulle regole d’esame
Oggi via alla Maturità per gli studenti delle scuole superiori, con il sempre temuto tema di italiano. E c’è ancora qualcuno che cade nel tranello delle tracce reperibili online. È tornata così la campagna di sensibilizzazione «Maturità al sicuro» della polizia di Stato e di Skuola.net per contrastare le fake news sull’esame di Stato e informare correttamente gli studenti. Passano gli anni ma, per gli studenti che si apprestano a sostenere la Maturità, il rischio di cadere in una delle tradizionali fake news sulle regole d’esame rimane altissimo.
Le nuove tecnologie in particolare, con il costante sviluppo di “aiuti” digitali, possono indurre in tentazione. Diventando un possibile amplificatore di errori di comportamento che, nelle peggiori delle ipotesi, possono addirittura portare all’esclusione dall’esame. Il rischio è concreto. Lo mostrano chiaramente le risposte date dai circa mille maturandi raggiunti dal monitoraggio effettuato proprio da Skuola.net per la polizia di Stato una settimana fa.
Quasi 1 studente su 4, ad esempio, è convinto che durante le prove scritte gli smartphone si possano tenere con sé in postazione. Quando, invece, devono essere consegnati al banco della commissione, come correttamente dimostra di sapere il 77% del campione interpellato. E se il 17% è consapevole che comunque i telefoni debbano rimanere rigorosamente spenti, il 6% pensa che si possano persino usare rischiando al massimo di essere richiamati o penalizzati in fase di correzione e non, come potrebbe avvenire, di vedere invalidato l’intero esame. La quota di coloro che potrebbero incappare in un uso scorretto dello smartphone all’esame, inoltre, aumenta del 20% rispetto all’anno precedente. Non proprio un buon viatico.
Qualcosa di simile avviene con un altro “sorvegliato speciale”: lo smartwatch. In questo caso è quasi 1 su 6 (il 17%) a pensare che l’orologio tech si possa indossare e usare tranquillamente al polso durante le prove scritte, basta che non sia connesso a Internet. Mentre il 4% è convinto che si possa usare senza alcuna limitazione anche per accedere alla Rete. Se già la prima è una credenza errata, figuriamoci la seconda, che è di fatto una pratica assolutamente vietata. Visto che l’utilizzo dello smartwatch – di qualsiasi tipologia – è inibito tanto quanto quello del telefonino, eppure complessivamente 1 su 5 è convinto del contrario.
E poi c’è il grande, annoso, tema delle tracce d’esame. Specie di quelle dello scritto di italiano. Sono ancora troppi gli studenti che pensano di trovare in anticipo gli spunti da sviluppare il giorno della prova, soprattutto online. Ad avere ben presente che online si possano trovare solo indiscrezioni, previsioni o, al massimo, degli esempi, è “solo” il 76% dei maturandi. Il 24%, invece, crede che quantomeno gli argomenti vengano diffusi prima; il 4% pensa che con le giuste mosse si possano mettere le mani con qualche ora di vantaggio sulle tracce vere e proprie. E oltre 1 su 3 immagina che il Ministero possa cambiare le tracce anche all’ultimo minuto. Così non stupisce che circa 1 su 7 sia tentato, nell’immediata vigilia della Maturità, di presidiare fino a tarda notte piattaforme social e siti specializzati sperando nell’imbeccata vincente.
Ecco perché campagne come quella “antibufale” di Polizia di Stato e Skuola.net sono estremamente utili per diffondere messaggi corretti e sgomberare il campo da convinzioni fuorvianti.