Endometriosi e dolore pelvico, attivo l’ambulatorio all’ospedale di Imola
Da metà marzo all’Unità operativa di ginecologia e ostetricia dell’Ausl di Imola, diretta dal dottore Stefano Tamburro, è attivo l’ambulatorio di Endometriosi e dolore pelvico. Questo ambulatorio permette una presa in carico precoce delle pazienti e un adeguato follow up, oltre ad un approccio multidisciplinare alla patologia, anche grazie alla creazione di un percorso di supporto psicologico e di fisioterapia del pavimento pelvico e alla condivisione dei casi complessi con i colleghi della chirurgia generale e dell’urologia. L’ambulatorio è coordinato dalle dottoresse Eugenia Degli Esposti e Benedetta Orsini.
L’Emilia-Romagna è la prima regione italiana ad aver creato un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (Pdta) per la presa in carico della paziente affetta da endometriosi, che nasce con lo scopo di ridurre soprattutto il ritardo diagnostico.Secondo i dati del Ministero della Salute, in Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva e circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficolta a concepire. Stando ai numeri, le donne con endometriosi sarebbero almeno 3 milioni, un dato che però non tiene conto dei molti casi non diagnosticati.
L’organizzazione degli ambulatori prevede la possibilità di prenotare visite di follow up e visite post-operatorie con percorso di prenotazione interna. Esistono però anche spazi dedicati alle prime visite delle pazienti con sospetto sintomatologico o ecografico di endometriosi o pazienti seguite presso altri centri che desiderano però essere prese in carico presso il nostro presidio ospedaliero. In questi casi, per l’accesso delle prime visite agli ambulatori ci si può rivolgere ai propri medici di medicina generale, ai ginecologi di altri presidi ospedalieri e ai ginecologi del territorio, che si attiveranno segnalando il sospetto sintomatologico o la diagnosi di endometriosi. Una volta presa in carico a paziente sarà accompagnata in tutto l’iter diagnostico e poi avviata alla terapia medica e al follow-up periodico o verso un approccio chirurgico.
r.cr.
Nella foto (dall’Ausl di Imola): da sinistra, le dottoresse Eugenia Degli Esposti e Benedetta Orsini