Derby: la Virtus è bollita, l’Andrea Costa ai play-off
Guardando le coreografie è il derby dei Supereroi. In campo magari non sarà proprio così. E la Marvel non ne farà un film. Anche se Lollo Dalpozzo sfila sul red carpet per ritirare il premio alla carriera (oggi è l’ultima). La colonna sonora della serata ha come traccia di apertuta il corso dei tifosi biancorossi contro Domenicali. Quella di chiusura sarà per Di Paolantonio. Giusto.
Oscar di attore non protagonista a Piero Petrini: «Dicevano che non si sarebbe sentito niente per il rumore del Wec, invece non si sente il Wec per il rumore del palazzetto». C’è stato di meglio («solo chiacchiere e distintivo», per esempio), ma siamo pur sempre in B1.
Una nomination anche alla coppia arbitrale Barbieri – Silvestri, la più alta della stagione, non la migliore.
La proiezione può cominciare.
Crespi schiaccia e stoppa, prende rimbalzi e si fa stoppare da Ohenhen. L’avvio è dei lunghi. E di Magagnoli: due triple tengono la Virtus appena avanti. Drocker e Sorrentino arrivano a 2 falli in 4 minuti a testa, tutti su Barattini che questo mestire lo fa benissimo. Crespi e Corcelli risorpassano al 9°, 14-16 (il punteggio lo daremo come da tabellone). Aglio da tre (17-16), Corcelli 1 su 2 dai liberi (17-17) e 10’ finiscono.
Martini e Marangoni (prima tripla biancorossa dopo 6 flop) firmano il 17-22 al 12°. L’Andrea Costa ringhia in difesa e allunga ancora: Drocker da tre (17-24), Martini (17-26) Drocker ancora da tre (17-32). 16 a 0 di parziale, poi segna Magagnoli da tre, ma Drocker ripete da tre (20-35). Ohenhen e Barattini ricuciono e Zappi chiama il time out perché Ohenhen esce a braccia. Partita e annata giallonera finiscono qui. Aukstikalnis segna i primi punti (3) dopo quasi 17 minuti (26-38).
Masciarelli si risveglia (2 triple), Magagnoli lo segue e la Virtus riappare negli specchietti biancorossi prima della pausa (35-40).
Si ricomincia. La Virtus torna dentro del tutto con Masciarelli e Chiappelli. A metà terzo quarto siamo 48 pari. Crespi torna a battere i pugni sul tavolo (13 punti e 10 rimbalzi in 25 minuti), 48-54. Chiappelli manda due volte a canestro Morara (2 e 2+1). Ranuzzi prende il espulsione per un antisportivo (poco saggio). Masciarelli in lunetta, 56 pari.
Corcelli, tripla e assist a Crespi, fa allungare i suoi. Un tecnico a Crespi (sul fallo subito) riga ancora il volto dell’Andrea Costa. La Virtus però segna solo dai liberi. Al 30° è 59-61.
Nell’ultimo quarto, l’Andrea Costa ne fa 5. La Virtus fatica a segnare. Aukstikalnis da tre e fallo di Magagnoli tenta lo strappo decisivo (62-70). 6 minuti ancora, la Virtus non ne ha più, l’Andrea Costa invece ha voglia di caciucco e vince: 70-82. A Livorno il 5 maggio lo potrà degustare.
La partita finisce come era cominciata: standing ovation a Dalpozzo. Coro biancorosso per Di Paolantonio. L’Oscar di miglior regista è suo.
Due numeri per finire: l’Andrea Costa nei derby si porta 5-3 (4-2 nei campionati).
Paolo Bernardi
Il tabellino
Virtus – Andrea Costa 70-82
(17-17, 18-23, 24-21, 11-21)
Virtus: Masciarelli 19 (3/5, 3/10), Magagnoli 13 (0/2, 4/6), Aglio 10 (2/5, 2/4), Chiappelli 9 (2/8, 1/5), Barattini 8 (2/3, 0/7), Morara 5 (2/3, 0/1), Ohenhen 4 (2/4), Valentini 2 (0/4, 0/3), Dalpozzo, Alberti, Vannini, Morina. All. Zappi.
Tiri liberi: 14/19 – Rimbalzi: 31, 7+24 (Chiappelli 10) – Assist: 18 (Chiappelli 7)
Andrea Costa: Aukstikalnis 17 (1/6, 3/9), Crespi 15 (6/14), Drocker 16 (1/7, 3/6), Corcelli 8 (2/2, 1/9), Marangoni 11 (2/2, 2/2), Ranuzzi 9 (2/6, 1/1), Martini 4 (2/3), Sorrentino 2 (0/1), Ronchini, Bresolin. All. Di Paolantonio.
Tiri liberi: 17/22 – Rimbalzi: 51, 12+39 (Crespi 16) – Assist: 13 (Drocker, Ranuzzi 3)