Costrette per anni a subire violenze e minacce, due donne denunciano i compagni a Medicina e Casalfiumanese
Violenze, offese e minacce, in un caso anche in presenza delle figlie minorenni. È quanto hanno dovuto subire per anni due donne, una di Medicina e l’altra di Casalfiumanese, che ormai esasperate dalla situazione hanno deciso di denunciare i rispettivi compagni. Nei confronti di quest’ultimi i giudici hanno disposto l’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alla persona offesa con l’obbligo di non avvicinarsi ai luoghi da lei abitualmente frequentati e l’obbligo del braccialetto elettronico.
A Medicina la donna, 38enne, dopo l’ennesima aggressione ha chiesto aiuto ai militari. A finire nei guai il marito 43enne, accusato di maltrattamenti contro familiari conviventi, lesione personale e violenza sessuale. La vittima ha trovato il coraggio di raccontare ai carabinieri che da oltre quindici anni subiva vessazioni e offese da parte dell’uomo, anche in presenza delle tre figlie minori. La donna ha riferito di essere costantemente accusata di tradimento e minacciata di morte. In alcune circostanze il marito le ha addirittura sequestrato il cellulare e costretta a subire rapporti sessuali a suo piacimento e in diverse occasioni, al suo rifiuto, l’ha iniziata a picchiare utilizzando anche la cintura dei pantaloni. L’uomo in questi anni si è imposto più volte sulla volontà della moglie, dicendole pure che non doveva uscire da sola.
A Casalfiumanese, invece, una 48enne si presentata in caserma dopo l’ennesimo litigio avuto con il compagno, un 52enne già noto alle forze dell’ordine e accusato del reato di maltrattamenti contro familiari conviventi. La vittima ha raccontato ai militari di essere diventata, ormai da 4-5 anni, oggetto di sistematiche condotte violente ed aggressive da parte del compagno, il quale, in alcune occasioni e a seguito di litigi scaturiti per futili motivi, l’ha colpita con violenti pugni e schiaffi, tanto da lasciarle spesso lividi ed escoriazioni sul corpo e in volto. Spesso accompagnati da frasi denigratorie. In una circostanza, l’uomo l’ha addirittura colpita con calci al costato, tanto da provocarle la frattura di alcune costole.
r.cr.
Foto concessa dai carabinieri