Legalità, l’olio del Giardino della memoria di Capaci donato al vescovo Mosciatti
Una bottiglia dell’olio prodotto dagli ulivi del Giardino della memoria delle vittime di Capaci è stato donato al vescovo Giovanni Mosciatti dagli uomini del Commissariato di Imola. L’olio sarà consacrato questa sera durante la messa di stasera e utilizzato durante l’anno liturgico, un forte gesto simbolico per «veicolare un messaggio di legalità e ricordare chi non c’è più» dicono dalla polizia, che ha promosso iniziative analoghe in vari paesi e città.
Il Giardino della memoria è stato realizzato piantando degli ulivi vicino al luogo dell’attentato di Capaci in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonino Montinaro e Rocco Di Cillo. «Un luogo – spiegano dalla polizia – dove i familiari hanno voluto dare un segno di speranza affinché il sacrificio di tutti coloro che sono stati ammazzati per mano della mafia non venga dimenticato».
L’olio si chiama Quarto Savona Quindici, la sigla con cui veniva indicato Falcone quando arrivava in Sicilia, ed è anche il nome dell’associazione fondata da Tina Montinaro, moglie del caposcorta Antonino, che ha voluto il Giardino e lo gestisce insieme ad altre realtà locali.
Quest’anno ricorrono i 30 anni delle stragi di Capaci (23 maggio) e di via D’Amelio (19 luglio) in cui morì il giudice Borsellino e la sua scorta.
red.cr.
Il dirigente del Commissariato di Imola, Luciano Di Prisco, il vescovo Mosciatti e la vice dirigente Angela Piccirillo