8 Marzo, l’energia delle donne: parità di genere, l’arma segreta per far crescere l’economia. Storie e interviste
Tra le migliaia di pagine e obiettivi del pacchetto di riforme e investimenti del Pnrr c’è la certificazione per la parità di genere delle aziende. Un «bollino» introdotto dal Governo Draghi con la legge 162 del 2021 per chi applica politiche inclusive e non discriminatorie. E non è certo un caso. La Banca d’Italia stima che se l’occupazione femminile raggiungesse il 60% (oggi in Italia siamo poco più su del 50%) il Pil crescerebbe di 7 punti. Non solo. La diversità di genere ai vertici aziendali porta un impatto positivo sulle performances aziendali. Quindi un mondo del lavoro più equo fa bene all’economia e al business. Invece l’Italia non brilla a livello globale: nel 2023 ci siamo classificati al 79esimo posto su un totale di 146 Paesi sul superamento della disparità di genere. Il gap salariale vede le donne guadagnare in media il 23% in meno degli uomini. Ecco perché la certificazione di parità rientra negli obiettivi del Piano di ripresa e resilienza, forse davvero l’arma segreta per rilanciare il nostro Paese. Ecco perché l’abbiamo scelto per cominciare questo 8 Marzo: l’energia delle donne. E non solo.
Così nelle pagine del settimanale «sabato sera» di questa settimana raccontiamo l’esperienza di alcune aziende del circondario imolese che hanno ottenuto la certifica-zione di parità, in campi diversi: la cooperativa Cims, la TeaPak e la Bcc ravennate forlivese imolese. Non solo una pennellata di rosa, un pink whashing, ma sia tassello di un vero cambiamento culturale, dal lavoro alla vita di tutti i giorni dove il superamento del gender gap procede un po’ come il cavallo sulla scacchiera (o come un gambero ad esser pessimisti). Perché non si possono non ricordare anche i numeri crescenti di violenze e femminicidi; nel circondario imolese i carabinieri parlano di una denuncia al giorno o quasi per maltrattamenti e minacce. Le motivazioni parlano di fragilità degli uomini – tanti i casi che coinvolgono giovanissimi – di fronte alla forza e all’energia delle coetanee. Ragazze che «nessuno può fermare» anche in Paesi dove semplicemente giocare a calcio significa rompere barriere culturali e affermare la propria autodeterminazione «un calcio alla volta», come racconta Guglielmo Calzolari, che è andato in Pakistan con la Fondazione Milan.
L’energia che è anche leggerezza, festeggiare con i tanti appuntamenti organizzati nel circondario di Imola per la Festa della donna. E per finire un racconto, intrigante, scritto senza genere, che non è una teoria.
Lara Alpi
In foto, l’illustrazione di Claudia Conti per «sabato sera»