Lavoro, casa, servizi, inchiesta sociale della Cgil sulle fragilità del circondario
Le condizioni di vita, di studio e di lavoro, quelle dell’abitare e l’accesso ai servizi. Sono al centro dell’inchiesta sociale promossa dalle Camere del lavoro metropolitana e di Imola. Una fotografia della realtà e delle trasformazioni in atto, in particolare le fragilità, note da tempo al sindacato, come il lavoro povero, con tanti contratti a tempo determinato oppure poche ore o paghe basse, poi c’è la casa che non si trova o costa troppo, con l’esplosione di Airbnb che complica ulteriormente la situazione. Infine la crescente presenza di anziani (il 24% dei residenti), che affrontano non solo i bisogni di salute ma il calo del potere d’acquisto del «carrello della spesa»; senza dimenticare i giovani, con le difficoltà tra centri e periferie, che riverbera anche sulle scelte di formazione scolastica. «Con questa ricerca andremo a misurare la situazione del nostro circondario e in modo indipendente» sottolinea Stefano Moni, segretario Cgil Imola. Una base di dati utile «per fare una contrattazione sociale e aziendale ancorata alla realtà».
Declinata su Imola e circondario ma con obiettivi comuni a tutta la Cgil: «Difendere la città del lavoro, dei servizi pubblici, della cura e della conoscenza. Resistere alla crescita delle diseguaglianze, alla speculazione e alla rendita», a fronte della «diffusione della precarietà nel lavoro e della difficoltà di accesso ai servizi pubblici come sanità, trasporti, istruzione che rischiano, di anno in anno, sempre maggiori tagli».
I della ricerca sono stati costruiti dall’Ires Emilia Romagna, insieme alle Reti studentesche, a Sunia e Federconsumatori, ad Arci e Piazza Grande; l’Istituto di ricerca della Cgil gestisce la piattaforma, la raccolta e l’analisi dei dati. L’orizzonte per raccontare gli esiti è l’autunno. Per partecipare occorre andare sul sito della Cgil e cliccare il link al questionario oppure compilare i questionari cartacei recandosi presso le Leghe dello Spi, «per non escludere una parte della popolazione anziana, molti in difficoltà con le nuove tecnologie» rimarca il segretario dello Spi, Angelo Gentilini.
Il questionario è anonimo, occorrono circa 20 minuti per compilarlo ma «ci si può interrompere e proseguire più tardi».
l.a.
Nella foto, da sinistra Stefano Moni, Gianluca De Angelis, ricercatore Ires, e Angelo Gentilini (Isolapress)