Case protette, intesa tra sindacati e Regione sulle rette: sgravi per il 2024 e Isee dal 2025
Introduzione dell’Isee a partire da gennaio 2025, da applicare in maniera lineare nel calcolo delle rette a carico degli utenti dei servizi sociosanitari residenziali, , case di riposo e residenze per disabili. E ulteriori 10 milioni di euro sul Fondo sociale regionale, risorse aggiuntive che la Regione stanzierà in assestamento di Bilancio 2024 e trasferirà ai Comuni per sostenere le famiglie con redditi medio bassi e bassi nel pagamento delle rette stesse, a valere per tutto il 2024. Le modalità tecniche saranno definite da un gruppo di lavoro che vedrà la partecipazione della Regione, dei Comuni e delle organizzazioni sindacali regionali.
Sono le basi del verbale sottoscritto oggi dalla Giunta dell’Emilia-Romagna con Cgil, Cisl, Uil regionali e le relative sigle dei pensionati Spi, Fnp, Uilp. Un’intesa che ricompone la frattura nata con la decisione unilaterale della Regione di aumentare di 4,10 euro al giorno le rette dall’inizio dell’anno. Una scelta oramai improrogabile (le tariffe erano ferme oramai da dieci anni) per rendere sostenibile l’attività dei gestori delle strutture. I sindacati, però, hanno subito lanciato l’allarme per le difficoltà delle famiglie chiamate a sostenere un incremento di circa 130 euro al mese per ciascun utente.
«È stato raggiunto un obiettivo fondamentale di equità sociale, da sempre rivendicato dalle organizzazioni sindacali, per una retta regionale graduata tramite l’applicazione dell’Isee» annotano i sindacati. Ovviamente revocata la manifestazione fissata per il 13 davanti alla Regione.
«Un’intesa importante – sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale al Welfare, Igor Taruffi – che giunge al termine di un confronto proficuo con le organizzazioni sindacali, con le quali abbiamo condiviso il bisogno di sostenere persone e famiglie in difficoltà, con redditi medio-bassi».
re.cr.