Il motorsport è un mondo per donne
L’assessora Elena Penazzi, tre anni in equilibrio tra Autodromo, eventi e uomini che ascoltano.
Assessora Penazzi, a quanto risale il suo amore per l’autodromo Enzo e Dino Ferrari e la passione per i motori?
«Al 1983, quando ancora bambina andavo con mio babbo nei box a chiedere gli autografi a Gerhard Berger e a Nelson Piquet. È lì che mi sono innamorata del nostro circuito ed è da quel momento che ho fatto di tutto per poterlo vivere attivamente».
Tanto che ad un certo punto è stata considerata la persona giusta ad occuparsene come assessore.
«Il mio nome era conosciuto nell’ambiente. Evidentemente e si è ritenuto che avessi conoscenze e competenze per occuparmi dell’autodromo».
Le tante esperienze fatte in precedenza quanto le sono servite?
«Tantissimo. Sono anche molto affascinata da chi racconta il passato dell’autodromo, in particolare i fratelli Claudio e Carlo Costa quando parlano del loro padre Checco. Anche se mi rendo conto che oggi è tutto molto diverso. Ma è giusto che l’autodromo stia cambiando e si evolva verso una direzione che lo porta ad essere molto più che un luogo dove corrono auto e moto».
L’intervista completa di Angelo Dal Pozzo a Elena Penazzi sul numero del «sabato sera« in edicola dal 18 gennaio.