Da aree incolte a residenziali: il progetto di crescita di Castel San Pietro
Aumentare la popolazione e diminuirne l’età media (la più alta del circondario), dando una risposta abitativa ai giovani e soprattutto a chi lavora ma non vive a Castel San Pietro. Sono gli obiettivi del piano urbanistico di attuazione del Poc (Piano operativo comunale) che, dopo l’apertura di un bando di manifestazioni di interesse nel 2018, ha visto l’individuazione di sette aree residenziali oggi incolte.
Cinque nel capoluogo (Tanari, Panzacchia 3, Collina, Il Portone e il Borgo) e due a Osteria Grande (Quaderna Nord e Quaderna Sud). Con una forte attenzione all’interesse pubblico sul fronte della casa, facendo in modo che vi siano quote importanti di edilizia residenziale sociale o a costi abbordabili.
«Pensiamo che Castel San Pietro sia un bel paese dove venirci a vivere e abbia i requisiti per crescere. Piccolo ma con servizi da media città, senza zone degradate e con standard sopra alla media dei comuni della Città metropolitana. Il reddito Irpef è tra i più alti, ciò significa che la capacità di spesa è importante» commenta soddisfatto il sindaco Fausto Tinti.
L’intervista a Fausto Tinti sul nuovo numero di «sabato sera», in edicola da oggi, 11 gennaio.