Paolo Ruffini e Massimo Ghini «Quasi amici» arrivano a Imola al teatro Stignani
Il 2024 della stagione di prosa al teatro Stignani di Imola si apre con «Quasi amici», brillante adattamento teatrale del successo cinematografico omonimo di Eric Toledano e Olivier Nakache. Dal 10 al 14 gennaio lo spettacolo, che vede l’adattamento e la regia di Alberto Ferrari, porterà sul palcoscenico Paolo Ruffini e Massimo Ghini. La compagnia arriva dopo il passaggio natalizio sul palco del teatro Consorziale di Budrio, dove hanno anche donato l’intero ricavato dell’ultima replica al Comune per sostenere le spese di ripristino dell’alluvione dell’anno scorso. Un gesto di solidarietà per il quale hanno ricevuto il ringraziamento anche dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
Nella pièce teatrale Ruffini interpreta Driss, un ragazzo appena uscito di prigione, in cerca di una qualsiasi occupazione. Ghini è Philippe, un signore di mezza età, tetraplegico e per questo su una sedia a rotelle e in cerca di qualcuno che lo aiuti in casa. Driss decide di proporsi, sperando di ottenere un lavoro e un alloggio senza grandi sforzi. Philippe vede nel giovane qualcosa che lo spinge a tenerlo con sé e col tempo i due diventeranno confidenti, complici, «quasi amici». A interpretare il ruolo di Philippe è Massimo Ghini, attore attivo al cinema, in televisione e in teatro; accanto a lui, nei panni del suo giovane assistente, c’è Paolo Ruffini, conduttore, regista e attore per cinema e teatro.
«Nell’adattamento teatrale il ruolo di Philippe, l’uomo sulla sedia, e quello di Driss, l’uomo che arriva ad aiutarlo, saranno equiparati per poter scavare molto di più nel loro rapporto e nella loro ricerca di una leggerezza calviniana che ci faccia emozionare, godere e ridere fino alle lacrime e dalle lacrime arrivare alle emozioni più profonde – scrive il regista Alberto Ferrari-. Ho immaginato, quindi, di inserire anche quei momenti di sconforto che nel film non hanno probabilmente trovato spazio, mentre nella versione teatrale ci permettono di entrare nella psiche di un uomo completamente paralizzato che diventa tutt’uno con la sua sedia a rotelle. E nella testa di un altro uomo che ha considerato la vita fino ad allora come un aperitivo leggero».
r.c.
Un momento dello spettacolo (foto di Serena Pea)