Cau di Imola, dimezzata l’attesa. La maggior parte degli accessi per malattie stagionali
Nella seconda settimana il Cau di Imola ha accolto 407 persone (207 maschi e 200 femmine). Dopo i problemi di problemi di sovraffollamento a Natale e Santo Stefano, l’Ausl ha potenziato l’organico ma il Capodanno è trascorso in modo più tranquillo. Sempre una sessantina di persone al giorno per il Centro di assistenza e urgenza per problemi di salute urgenti ma non gravi, però l’attesa media è scesa da 2 ore e 10 minuti a 1 ora e 3 minuti.
A dare i dati settimanali è la stessa Azienda sanitaria, che specifica che, a parte una persona, tutti gli altri si sono recati al Cau di propria iniziativa. Sono 7 i pazienti per i quali è stato necessario un trasferimento al Pronto Soccorso, 22 quelli invitati ad accedere successivamente all’ospedale per un approfondimento specialistico, mentre tutti gli altri sono stati curati e rinviati al medico di famiglia per il proseguo del percorso. Le principali cause sono anche questa seconda settimana i sintomi da malattie stagionali febbre, tosse, mal di gola, raffreddore (35% degli accessi), seguiti da richieste di prescrizioni (11%), dolori addominali, diarrea e vomito (8%), dolori agli arti (5%), disturbi dell’orecchio o della vista, lesioni, lombalgia, ipertensione.
Tre quarti degli accessi ha coinvolto persone dai 18 ai 64 anni, il 13% la fascia 65-74 anni, il 10% la fascia over 75 anni. Il restante 3% degli accessi ha coinvolto minori.
Il CAU è sempre attivo dalle 8 alle 20. Nei giorni festivi restano attivi anche gli ambulatori di continuità assistenziale con i medici di famiglia presenti nelle Case della Comunità di Castel Pietro Terme, Medicina e Vallata del Santerno a cui ci si può rivolgere per problemi urgenti a bassa complessità.
red.cr.
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