Aumento rette delle case protette, i sindacati all’attacco: «Valutiamo manifestazioni e presidi»
«Attendiamo di poter studiare la delibera per valutare le azioni future, manifestazioni e presidi a vari livelli». I sindacati imolesi, confederali e dei pensionati, rilanciano la netta contrarietà contro la decisione della Regione Emilia Romagna di aumentare di 4,10 euro al giorno le rette delle case protette per anziani e disabili e si preparano a dare battaglia: «Una decisione inaccettabile, a cui ci siamo opposti, che peserà gravemente sulle famiglie».
«Questa decisione unilaterale e iniqua arriva dopo mesi di trattative con le organizzazioni sindacali che non si sono mai sottratte al confronto di merito, al fine di migliorare la qualità dei servizi e salvaguardare la condizione delle famiglie» precisano Angelo Gentilini dello Spi Cgil, Alberto Schincaglia e Carmen Zardi della Fnp Cisl Area metropolitana bolognese, Rosanna Benazzi della Uil Pensionati Er, Stefano Moni della Cgil, Enrico Bassani e Gaetano Lombardo della Cisl Area metropolitana, e Giuseppe Rago della Uil Er.«Avevamo chiesto di valutare l’introduzione dell’Isee al fine di graduare un possibile aumento in base alle condizioni economiche degli ospiti ricoverati e delle loro famiglie» ricordano i sindacati. «Sappiamo delle numerose pressioni dei gestori privati, che hanno visto aumentare i costi di gestione, ma sarebbe stato necessario trovare un punto di equilibrio richiamandoli anche alla loro responsabilità sociale».
«Viviamo in una società sempre più longeva – concludono -, dove ben presto gli anziani soli rappresenteranno un terzo della popolazione, almeno nella nostra Regione questo ci impone di tracciare una strada per rimodulare e rinnovare il sistema dei servizi, potenziando la risposta complessiva ai bisogni della popolazione anziana e disabile. L’aumento delle rette ci sembra una pessima partenza».
red.cr.