Diritto alla casa, introdotte nuove modifiche all’Erp: agevolazioni per le donne vittime di violenza e uguaglianza nei requisiti d’accesso
Stop alle diseguaglianze nell’accesso all’edilizia residenziale pubblica e regole uniformi per assicurare il diritto alla casa. Sono le modifiche approvate nella delibera dalla Giunta regionale che introduce alcune modifiche all’Atto unico sull’edilizia residenziale pubblica del 2018.
Tra le novità della nuova delibera il fatto che anche le donne vittime di violenza potranno beneficiare degli alloggi di proprietà pubblica, in via complementare rispetto all’utilizzo di case rifugio e dei servizi già disponibili.
In generale, secondo le modifiche introdotte, la residenza o l’attività lavorativa da almeno tre anni in Emilia-Romagna rimane un requisito di accesso, ma non potrà più essere utilizzato dai Comuni per aumentare i punteggi in graduatoria. Questo perché d’ora in poi nessun indicatore specifico (nuclei familiari numerosi, giovani coppie, fragilità economica coabitazione…) prevarrà sugli altri nelle graduatorie.
La delibera ridefinisce anche il nuovo sistema di deroghe per i casi di emergenza abitativa, stabilendo che l’assegnazione, non solo dovrà rispettare i requisiti di reddito e cittadinanza previsti, ma non potrà superare il periodo di due anni, prorogabile una sola volta per un altro anno.
Un’importante novità riguarda poi il recupero degli alloggi Erp vuoti che hanno bisogno di interventi superiori ai 25 mila euro. In tali casi il Comune potrà temporaneamente trasferire l’alloggio ristrutturato dalle graduatorie dell’Erp a quelle dell’Edilizia residenziale sociale, affittandolo per un periodo non superiore ai 9 anni. Il maggiore gettito permetterà quindi ai gestori di rientrare delle spese sostenute per la riqualificazione. Infine, le famiglie seguite dai servizi sociali o collocate in percorsi assistenziali, potranno presentare domanda di alloggio nel Comune che le ha in carico, anche se questo ha alloggi Erp nel territorio di altri Comuni.
«Con questo provvedimento si definiscono e si colmano alcune disparità di trattamento a livello territoriale che non hanno ragione di essere – sottolinea l’assessora alle Politiche abitative e pari opportunità, Barbara Lori -. Per questo, dopo un ampio confronto con i Comuni e le parti sociali abbiamo deciso di intervenire secondo criteri di maggiore uniformità, ma anche flessibilità, consapevoli di essere comunque di fronte a un problema in forte crescita».
red.cro.