Riduzione degli anni di studio, lo Scappi boccia per la seconda volta la sperimentazione degli istituti tecnici-professionali. Cgil: «Proposta che distrugge il contratto collettivo di lavoro»
Il Collegio docenti dell’Istituto Bartolomeo Scappi di Castel San Pietro ha bocciato per la seconda volta la proposta di avviare la sperimentazione della filiera tecnologico professionale che riduce da 5 a 4 gli anni di studio. Una proposta che, secondo la Flc Cgil di Imola, introduce la presenza dei privati, riduce la qualità dell’intervento formativo e nei fatti taglia posti di lavoro. In sintesi, «distrugge il contratto collettivo di lavoro e il titolo di studio nazionale».
Dopo la prima votazione che bocciava la sperimentazione – riporta il sindacato -, la dirigente scolastica ha convocato nuovamente il collegio docenti, che ha ribadito però la contrarietà alla proposta.
Una bocciatura per cui la Flc Cgil di Imola dichiara soddisfazione: «La sperimentazione – afferma il segretario Davide Baroncini – rappresenta una torsione del curricolo verso il lavoro e una grave ingerenza dei soggetti privati esterni nelle attività di coprogettazione dell’offerta formativa che in un sistema così strutturato, finirà per dettarne le condizioni di gestione dal Piano triennale offerta formativa».
Non solo, «la sperimentazione – continua Baroncini – interviene sull’organico, sulla valutazione, facendo venire meno di fatto l’uniformità delle caratteristiche ordinamentali a livello nazionale e apre alla frammentazione del curricolo progettato su base locale mentre le istituzioni scolastiche perderebbero il ruolo di titolarità della programmazione delle attività di istruzione, rispetto al rapporto con le aziende e le realtà produttive del territorio».
red.cro.
In foto Davide Baroncini e l’istituto Scappi