La bellezza delle statue in terracotta del presepio di Wolfango a Medicina
Appassionato di presepi fin dall’infanzia Wolfango Peretti Poggi ha plasmato, a partire dal 1964 e nell’arco di mezzo secolo, statue e figure in terracotta che compongono uno dei più importanti e affascinanti presepi italiani. Un’opera di straordinaria bellezza e dalla profonda intensità espressiva che si potrà ammirare anche a Medicina. Da oggi fino al 7 gennaio trenta statue tra le più importanti che compongono il famoso presepio dell’artista bolognese saranno nella chiesa di Santa Maria della Salute, in via Cavallotti 14.
Il presepio di Wolfango sarà inaugurato alle ore 16 alla presenza del sindaco Matteo Montanari, di monsignor Stefano Ottani, vicario generale dell’Arcidiocesi di Bologna, e del presidente del Consiglio comunale con delega alla Cultura Enrico Caprara che dichiara: «In occasione delle festività natalizie abbiamo pensato che il presepe di terracotta del famoso artista bolognese Wolfango potesse aiutarci a vivere le tradizioni della nostra terra e a riscoprire i veri valori di questo periodo dell’anno. L’artista creò questo presepe a partire dal 1964 così da ricostruire per i suoi figli il fascino dell’attesa del Natale. Con grande piacere accogliamo questa opera d’arte a Medicina, in un ambiente a sua volta suggestivo e di grande valore artistico come la Chiesa della Salute. Siamo convinti che il presepio di Wolfango verrà apprezzato da tutti coloro, medicinesi e non, che avranno l’occasione di visitarlo».
L’esposizione, curata dalla figlia dell’artista Alighiera Peretti Poggi, è organizzata dal Comune di Medicina in collaborazione con la Fondazione Donati Zucchi e patrocinata dalla Regione Emilia-Romagna, dalla Città Metropolitana di Bologna e dal Nuovo Circondario Imolese.
Sarà visitabile gratuitamente venerdì dalle ore 15 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18. Aperture straordinarie: 8 dicembre e 6 gennaio ore 10-13 e 14-18; nei giorni 13, 25, 26 dicembre e 1 gennaio ore 15-19. Visite guidate condotte dalla curatrice l’8 e 22 dicembre e 6 gennaio alle 16.