Vena del Gesso Patrimonio dell’Umanità: i commenti di Meluzzi (Parco), Mainetti (Cai), Panieri e Spada (Imola)
C’è soddisfazione e felicità nei territori per l’iscrizione del sito del Carsismo e grotte nelle evaporiti (gesso e sale) dell’Appennino settentrionale nella lista dell’Unesco. Tra le sette aree che da oggi fanno parte dei beni naturali del Patrimonio dell’Umanità c’è anche quella della Vena del Gesso Romagnola che comprende la vallata del Santerno
È «felicissimo» Gabriele Meluzzi, sindaco di Fontanelice e presidente della comunità del Parco, «non avevo dubbi circa l’esito positivo di una candidatura di altissimo valore. Il merito del risultato – sottolinea – è di tutto il territorio, gli enti e le persone che negli anni passati hanno dedicato il loro tempo a questo progetto credendoci senza mai mollare».
Paolo Mainetti, presidente del Cai Imola, ha accolto la notizia con esultanza, dichiarando: «Siamo fieri e orgogliosi di aver portato il nostro piccolo contributo. Ma occorre pensare che questo inestimabile risultato lo si è potuto raggiungere non solo per ciò che è stato fatto negli ultimi anni, ma grazie ad una attività che ha radici ben più lontane: è per merito dell’operato di chi già molti decenni fa credeva che la “nostra” vena del gesso meritasse di venire protetta da un parco, di chi segnava i primi sentieri, di chi percepiva l’importanza degli habitat naturali subito alle spalle di Imola e si adoprava per vederli tutelati. Il mio pensiero va a loro. Un risultato storico – conclude – spero che questa vittoria consenta di rinserrare le fila per difenderla».
Il sindaco di Imola, Marco Panieri, e l’assessora all’Ambiente, Elisa Spada guardano al futuro: «I Gessi e le grotte dell’Appennino emiliano-romagnolo, di cui fa parte il Parco della Vena del Gesso, hanno un ruolo strategico nella promozione a livello internazionale del nostro territorio e possono diventare una leva importante per la promozione di un turismo sostenibile, dando così nuove prospettive alle aree collinari e montane contro lo spopolamento».
Panieri e Spada sottolineano come «La via del Gesso, il percorso realizzato dal Cai che collega la stazione ferroviaria di Imola al Parco della Vena del Gesso passando sulla Ciclovia del Santerno consente di mettere a sistema questo importante patrimonio con la rete ferroviaria nazionale e con l’Autodromo Enzo e Dino Ferrari».
red.cro.