Rubavano catalizzatori delle auto: cinque persone arrestate, furti anche nel circondario
Rubavano catalizzatori delle marmitte delle auto per rivenderli o estrarre il materiale prezioso, cioè platino, palladio e rodio, e immetterlo poi sul mercato illegale. Un progetto criminale portato alla luce dalla Squadra Mobile di Bologna, che il 15 settembre ha eseguito sei misure cautelari, di cui cinque in carcere.
Sono trenta i furti e i tentati furti, avvenuti tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, attribuiti al gruppo e portati a termine principalmente nella provincia bolognese, anche nel circondario, tra Imola, Castel San Pietro Terme, Medicina, Castel Guelfo e Ozzano. Il valore dei catalizzatori rubati oscillava dalle 100 euro alle 800 euro, a seconda del modello di auto.
Le indagini sono partite dal monitoraggio del fenomeno delle intestazioni fittizie di autovetture. L’attenzione si è concentrata su uno degli indagati, un commerciante di auto intestatario di oltre 25 macchine, che venivano fornite ai componenti del gruppo criminale per portare a termine i furti. Una compiacenza che ha portato, per il commerciante di 35 anni, all’accusa di falso ideologico. Le altre persone coinvolte sono accusate invece di furto e tentato furto in concorso.
Nel corso delle indagini è emersa la partecipazione ai furti anche di sei minorenni, la cui posizione è ora al vaglio della Procura dei minori.
r.cr.
Foto della Polizia di Stato