Imola, studenti smerciavano psicofarmaci a scuola: neodiciottenne arrestato per falsificazione di ricette mediche e banconote dopo le indagini dei carabinieri
Studenti con un costante torpore durante le lezioni, disturbi temporanei nel linguaggio e nel mantenimento dell’equilibrio anche da seduti. Strani e ingiustificati comportamenti notati in alcuni ragazzi minorenni e appena maggiorenni dagli insegnanti di un istituto professionale imolese, che hanno segnalato la situazione ai carabinieri.
I militari della stazione di Imola hanno così subito iniziato a condurre una meticolosa e delicata indagine, riuscendo a smantellare una pericolosa abitudine che si stava diffondendo nell’istituto scolastico. Il lavoro dei carabinieri ha infatti portato all’interruzione di uno smercio illegale di psicofarmaci tra studenti.
Le indagini hanno consentito di sequestrare a uno degli studenti una confezione di Ritrovil, uno psicofarmaco che contiene benzodiazepina e che può provocare effetti allucinogeni. Dopo la scoperta del farmaco, trovato nello zaino del ragazzo, i carabinieri sono risaliti alla farmacia che l’aveva consegnato al giovane sotto regolare ricetta medica. Certificazione che era però contraffatta, firmata da un ignaro medico bolognese in pensione, risultato completamente estraneo ai fatti.
Quattro i giovani subito indagati, due neo maggiorenni e due minorenni: avevano falsificato la prescrizione medica per eludere i controlli dei farmacisti e approvvigionarsi di psicofarmaci in compresse, utilizzando le pasticche dentro e fuori dalla scuola e smerciandole ad altri studenti per provare gli effetti allucinogeni. I ragazzi sono stati individuati grazie alla collaborazione dei farmacisti che, avvertiti dai carabinieri, hanno segnalato all’Arma gli acquirenti in possesso di certificazione mediche false, evitando con scuse pilotate di vendere il farmaco.
La Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni e la Procura di Bologna, alla luce delle risultanze d’indagine, hanno quindi spiccato decreti di perquisizione a carico dei quattro giovani, ritenuti responsabili del reato di falsità materiale commessa da privato in concorso. Perquisizioni che sono state eseguite dai carabinieri a Imola e Castel San Pietro Terme: per tre giovani, uno dei quali irreperibile sul territorio nazionale, l’esito è stato negativo. A casa di un neodiciottenne castellano, invece, i militari hanno trovato una confezione di Ritrovil con ancora due pasticche da 2 milligrammi, un bilancino di precisione, e altre due ricette mediche contraffatte per la somministrazione ripetibile del farmaco a firma di due medici bolognesi, anch’essi estranei ai fatti. Durante la perquisizione domiciliare sono state anche trovate 164 banconote da 20 euro perfettamente falsificate, con codici seriali identici.
Lo studente residente a Castel San Pietro Terme, già noto alle forze di polizia, è stato quindi arrestato per il reato di spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete falsificate. Posto temporaneamente ai domiciliari, mercoledì 9 agosto è stato processato per direttissima: è stato convalidato l’arresto in flagranza, con l’obbligo di firma due volte al giorno nella stazione castellana dei carabinieri.
so.na.
Foto d’archivio