Morte Fabio Cappai, depositate le motivazioni della sentenza. Il legale dell’omicida: «Non credo faremo appello»
A tre mesi dalla sentenza del processo per l’omicidio di Fabio Cappai, nei giorni scorsi, come da prassi, sono state depositate le motivazioni. «Dopo averle lette, tendenzialmente credo che non faremo appello». A parlare è l’avvocato Alberto Padovani, legale del minorenne reo confesso condannato, in rito abbreviato, a dieci anni di reclusione per l’omicidio volontario del 23enne accoltellato a morte nella notte tra il 15 e il 16 luglio 2022 vicino al campo sportivo di Castel del Rio.
Nella stessa sentenza, pronunciata dal giudice il 27 marzo scorso, gli altri due imputati, ancora minorenni e accusati di concorso anomalo in omicidio e lesioni personali nei confronti dell’amico di Cappai, seppur riconosciute loro le attenuanti generiche, sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 2 mesi e 4 anni, 9 mesi e 10 giorni di carcere. «Abbiamo tempo fino a ottobre, ma ritengo ci siano gli spazi per appellarsi alla Corte d’Appello di Bologna – fa sapere la legale dei due giovani, Giovanna Cappello -. In quella sede poi sarà reiterata la richiesta di messa alla prova non accolta in primo grado dal giudice». (r.cr.)
Nella foto: Fabio Cappai