Nuovo bando per l’ex Bacchilega, Panieri e Raffini: “Location suggestiva. In autunno di nuovo riaperta”
Il Comune ci riprova. Oggi ha pubblicato il nuovo bando per la concessione dell’ex bar Bacchilega; la concessione prevede anche i locali in via Mazzini 6, ovvero l’ex edicola. “Passo fondamentale per poter tornare a vedere questi locali, nel cuore del nostro centro storico, di nuovo vivi, partecipati e aperti al pubblico”. Così il sindaco Marco Panieri e l’assessore al Commercio e Centro storico Pierangelo Raffini.
La novità, per la concessione i due spazi di proprietà del Comune, è l’inserimento nel bando dell’ex edicola, da destinare a funzionalità accessoria all’attività principale, come laboratorio o magazzino o spogliatoio per chi prenderà l’ex Bacchilega, destinato alla somministrazione di alimenti e bevande; da notare che parte dell’arredo storico del locale di via rimarrà in comodato d’uso all’aggiudicatario e dovrà essere utilizzato come elemento di arredo caratterizzante. La concessione ha una durata di9 anni dalla data di stipula, con opzione di rinnovo per ulteriori 9 anni. Il canone di concessione annuo a base d’astaè di 24 mila euro. Le offerte dovranno arrivare entro le ore 12 del 31 agosto (apertura delle offerte l’1 settembre), a gestire la gara è Area Blu. Sono a carico dell’offerente le opere edilizie e impiantistiche idonee a consentire la messa a norma dei locali per l’apertura dell’esercizio. Tali interventi proposti dovranno essere allegati in sede di offerta. Il bando prevede anche la presentazione di eventuali interventi edili ed impiantistici (Are Blu mette a disposizione un progetto e relative autorizzazioni della Sovrintendenza e sismica per un investimento di almeno 100.000 euro).
“È stato un cammino complesso, difficile a causa della natura dei procedimenti legati all’immobile e alla sua concessione – concludono Panieri e Raffini – Una location suggestiva con un potenziale notevole, che non vediamo l’ora di rivedere, in autunno, di nuovo riaperta”. (r.cr.)
Nella foto l’ex Bacchilega (foto d’archivio Isolapress)