Festa della Repubblica, le celebrazioni a Imola. Il sindaco Panieri: «Quest’anno assume un significato ancora più intenso»
Si è svolta nel tardo pomeriggio la cerimonia organizzata dal Comune di Imola per celebrare il 2 giugno, Festa della Repubblica. In apertura di cerimonia, il sindaco Marco Panieri, questa mattina a Roma per la parata ufficiale insieme ad una delegazione di 300 sindaci dell’Anci, ha deposto una corona di alloro alla lapide che riporta l’Albo d’Onore dei decorati al valor militare e per merito di guerra dei Comuni di Imola, Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice, Mordano dall’annessione della Romagna al Regno d’Italia (1860) fino al termine della seconda guerra mondiale (1945). La lapide è posta a metà dello scalone nobile del palazzo Comunale. Una volta deposta la corona ed «Il silenzio», da parte di Riccardo Baldisserri, trombettista della Filarmonica Imolese, i presenti si sono recati in piazza Matteotti, dove il sindaco Panieri ha tenuto il saluto ufficiale, prima del concerto della Filarmonica Imolese, diretta dal maestro Gian Paolo Luppi, cominciato con l’esecuzione dell’Inno di Mameli.
«Quest’anno la celebrazione della Festa della Repubblica assume per noi un significato ancora più intenso e coinvolgente, che ci fa scoprire nel profondo il suo messaggio più autentico – ha detto Panieri nel suo discorso -. A tutti i nostri concittadini imolesi e non rimasti colpiti dall’alluvione, che ancora oggi stanno lottando per tornare alla normalità, voglio inviare il nostro pensiero, la nostra vicinanza, la nostra solidarietà e l’abbraccio di tutta la Comunità. Stiamo cercando di calcolare anche in queste ore l’immensità di danni privati e pubblici nelle nostre zone, legati in particolare alle case, all’agricoltura, alle aziende e alle strade. Siamo stati colpiti al cuore, ma non per questo ci siamo arresi. E qui arriviamo al senso della Festa della Repubblica. Tutto quello che stiamo vedendo e che abbiamo visto, anche da di tantissime realtà sociali e industriali, associative e culturali, oltre a singoli cittadini, non era e non è scontato. Abbiamo visto una città e un Paese con il cuore grande, generoso e solidale. Che la Festa della Repubblica sia una festa di Valori, una Festa per ritrovarsi, una Festa di Unità, una Festa di Speranza che parta da ciascuno di noi». (r.cr.)
Foto Isolapress