Alluvione, da Imola aiuti e 20 mila volontari a sostegno anche degli altri comuni. Il sindaco Panieri: «Orgoglioso della mia città»
«La solidarietà è parte integrante della nostra identità e in questi giorni lo stiamo dimostrando. Sono orgoglioso di come la macchina amministrativa si sta mobilitando, delle tante associazioni che stanno contribuendo con generosità a questa sfida, alle migliaia di cittadini che non sono rimasti indifferenti e hanno fornito aiuti e materiali. Tutto questo non è scontato, ma è ciò che siamo. Sono orgoglioso della mia città, della nostra identità e della nostra terra». Così il sindaco Marco Panieri commenta l’impegno che la città sta mettendo per tornare alla normalità dopo l’alluvione e, allo stesso tempo, aiutare i comuni più in difficoltà.
Si stima che in città siano più di 10 mila i volontari che si sono attivati, di cui più di mille coordinati dal Comune per intervenire nei paesi limitrofi, oltre che impegnati nella pulizia di alcune abitazioni a Spazzate Sassatelli, ponte Massa e San Prospero. Attivi però anche con l’associazione «No sprechi», per la gestione delle forniture alimentari e al punto di raccolta delle attrezzature, nella chiesa di San Giovanni Nuovo. Gli altri circa 9.000 nei giorni scorsi, in autonomia, si sono invece recati in altre città per aiutare i cittadini di Castel del Rio, Solarolo, Sant’Agata sul Santerno, Massa Lombarda, Conselice, Lavezzola, Modigliana, Castel Bolognese, Faenza, Forlì, Casola Valsenio e Cesena. Complessivamente Imola ha inviato ai comuni vicini oltre 100 tonnellate di materiale, tra attrezzature per pulire, generi alimentari e beni di prima necessità. Senza dimenticare la cucina da campo allestita nell’hub assistenza in via Garibaldi che sforna tra i 120 e i 150 pasti al giorno destinati a Spazzate Sassatelli, oltre che per una dozzina di persone ospitate in un punto di accoglienza a Castel Bolognese. (r.cr.)
Foto Isolapress