Indennità ConAmi, prosciolto l’ex sindaco Manca: «Si chiude una vicenda per me dolorosa, ma non porto rancore»
«Per me si chiude una vicenda dolorosa, poiché aveva messo in dubbio la correttezza del mio operato. Dalla sentenza è emersa la corretta definizione della natura giuridica del ConAmi, un ente pubblico a valenza economica. Non porto però rancori. É infatti compito delle opposizioni vigilare e chiedere chiarezza e trasparenza». Così il senatore Pd Daniele Manca commenta la decisione della seconda sezione d’appello della Corte dei conti di proscioglierlo dalla restituzione degli oltre 120 mila euro lordi percepiti dal 2010 al 2018 in qualità di presidente dell’assemblea dei soci del ConAmi, nonostante in quegli anni percepisse già l’indennità da sindaco di Imola. Una sentenza che ha ribaltato la condanna in primo grado nella quale Manca era stato condannato a restituire quella somma. A difendere l’ex sindaco gli avvocati Giuseppe Girani e Gennaro Terracciano.
Un caso nato nel 2018 quando, dopo l’elezione della sindaca 5Stelle Manuela Sangiorgi, furono nominati i nuovi vertici di ConAmi. La Giunta grillina fece quindi riferimento ad una norma sulla riduzione dei costi della pubblica amministrazione, affermando che Manca poteva sì diventare presidente dell’assemblea di ConAmi, ma senza però percepire un ulteriore indenizzo oltre a quello da primo cittadino. A presentare l’esposto furono però le forze dell’opposizione. (r.cr.)
Nella foto: Daniele Manca
…cavilli tanto cari alla politica…..: peccato che raramente valgano per noi poveri mortali.