La proposta di Fondazione Crimola e Comuni: produrre e condividere, l’energia in Comunità
La Fondazione Cassa di Risparmio di Imola e i Comuni del Circondario imolese insieme per convincere cittadini e aziende ad aderire alle Comunità energetiche rinnovabili (Cer). Per ora si parla di manifestazioni di interesse che potranno essere esercitate dall’1 maggio al 30 giugno, non vincolanti. «È una prima tappa – ha dichiarato Rodolfo Ortolani, presidente della Fondazione -. Quante più adesioni avremo e quanto più si rafforzerà il risultato». Si può essere consumatori o produttori oppure si possono mettere a disposizione superfici idonee all’installazione di impianti fotovoltaici o cofinanziare eventuali impianti condivisi.
La normativa non è ancora operativa, ma l’obiettivo è farsi trovare pronti, dato che a tutti i livelli, dal Pnrr al Governo alla Regione, si sta puntando su questa forma di condivisione dell’energia e all’orizzonte sono previsti contributi e incentivi. Al centro l’idea di mettere in comune quanto prodotto dagli impianti, solitamente fotovoltaici, per ripartire l’eccesso in base alle necessità. Il presidente Ortolani ha definito le Cer una «stanza di compensazione». Di fatto, le Cer possono essere cooperative o associazioni, soggetti giuridici che uniscono pubblico e privati («o le chiese che hanno tanto bisogno di riscaldamento»). Per i membri «produttori» anche vantaggi economici: riduzione dei costi in bolletta grazie all’auto-consumo del proprio impianto, riconoscimento per l’energia immessa in rete e della propria quota di incentivi generati dalla condivisione; per i soli «consumatori» c’è la quota di incentivi generati dalla condivisione. (r.e.)
Approfondimenti su «sabato sera» del 27 aprile.
Nella foto: da sinistra Elisa Spada, Beatrice Poli, Marco Panieri, Alessandro Marmiroli (Sinloc), Rodolfo Ortolani, Nicola Tassinari, Claudio Franceschi e Sergio Maccagnani