Daniele Montroni nuovo presidente di Legacoop Emilia-Romagna: «Il Progetto Cooperativo per persone e territorio»
Si è concluso con la nomina per acclamazione di Daniele Montroni a presidente il tredicesimo congresso di Legacoop Emilia-Romagna. Dopo nove anni, Giovanni Monti ha lasciato la guida dell’Associazione per dedicarsi ad altre responsabilità in ambito cooperativo. Al Congresso, che si è tenuto oggi a Fico a Bologna, hanno partecipato circa 500 tra delegati e invitati e, oltre ai contributi di cooperatrici e cooperatori, sono intervenuti il cardinale di Bologna e presidente della Cei Matteo Zuppi con un messaggio videoregistrato, Simel Esim, che guida il dipartimento cooperazione dell’Organizzazione internazionale del lavoro, il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, l’assessore regionale Vincenzo Colla, il presidente dell’Anci Emilia-Romagna Luca Vecchi ed il sindaco di Bologna Matteo Lepore.
Di seguito l’intervista che il neo presidente Daniele Montroni ha rilasciato a «sabato sera» e riportata sul numero in edicola da oggi, 16 febbraio.
Montroni, quali sono le principali sfide che l’attendono?
«Si collocano su due piani. Nel primo abbiamo le cooperative impegnate sulla contingenza alle prese con l’incremento dei costi energetici e l’approvvigionamento delle materie prime da affrontare senza interrompere le produzioni o l’erogazione dei servizi. Preoccupa la crescita dell’inflazione che penalizza fortemente salari già bassi. In pratica dobbiamo far fronte alle emergenze conseguenti alla pandemia e all’invasione della Russia in Ucraina. Le previsioni per il 2023 indicano un generale rallentamento, ma sempre col segno positivo».
Qual è il secondo piano di cui parla?
«È quello caratterizzato dalle sfide già in atto e di lungo periodo, destinate a introdurre cambiamenti profondi in molti campi della vita economica e sociale, indicate nella transizione ecologica ed energetica e nella transizione digitale. I progetti avviati dalle cooperative riguardano la rigenerazione urbana, la logistica, le fragilità sociali, l’agroindustria sostenibile, un orientamento al consumo compatibile con l’ambiente, la produzione di energie alternative. Questo insieme lo abbiamo chiamato “Progetto Cooperativo”. Un rinnovato protagonismo dell’ecosistema cooperativo che tiene al centro le persone e il territorio e fa del valore della partecipazione la cifra per vincere le sfide».
Da più parti si segnala l’assenza di lavoro professionalizzato e qualificato alle imprese e questo mette a rischio la crescita. Come si può affrontare in tempi rapidi?
«Il tasso di disoccupazione in Emilia-Romagna è previsto nel 2023 al 5,1%, oramai prossimo al tasso fisiologico. Dobbiamo dunque parlare di mancanza di manodopera in generale. La questione demografica rappresenta una vera sfida per la crescita economica del nostro territorio e la tenuta del sistema di protezione sociale. Non si può continuare a discutere di immigrazione al di fuori di questa emergenza. Poi viene il tema della formazione».
Su questo come si muove Legacoop?
«Giudichiamo positivamente la recente legge regionale che incentiva iniziative per attrarre e trattenere talenti. Le cooperative, in tutti i settori, mettono in campo azioni e collaborazioni con il sistema della formazione pubblica e le agenzie per il lavoro per rispondere al bisogno di manodopera qualificata».
Come può l’associazione supportare l’innovazione delle imprese?
«Lo stiamo facendo attraverso una pluralità di strumenti. Con Demetra Formazione, con Innovacoop, con la piattaforma Appia Prometeia, con gli strumenti della finanza cooperativa, ma anche promuovendo l’incontro tra cooperative che operano lungo la stessa filiera e costruendo progetti che coinvolgono differenti settori di attività. Cresce nelle associate la consapevolezza che occorre cooperare tra cooperative per vincere la sfida dell’innovazione». (c.f.)
L’intervista su «sabato sera» in edicola.
Nella foto (Isolapress): Daniele Montroni