Femminicidio di Saman Abbas, l’associazione Trama di Terre si è costituita parte civile nel processo
Oggi, al tribunale di Reggio Emilia, è iniziato il processo per l’uccisione di Saman Abbas, la ragazza 18enne di origine pakistana che viveva a Novellara, scomparsa tra la fine di aprile e l’inizio di maggio del 2021 e il cui corpo è stato ritrovato il 29 novembre del 2022. Saman si era ribellata ad un matrimonio forzato e per questo è stata uccisa dalla sua stessa famiglia. Gli imputati sono infatti lo zio Hasnain, i cugini Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, la madre tuttora latitante e il padre Shabbar Abbas, attualmente detenuto in Pakistan e non ancora estradato in Italia.
Trama di Terre, associazione di donne native e migranti, attiva a Imola dal 1997 è da sempre in prima linea per contrastare ogni forma di violenza e discriminazione contro le donne e ogni forma di violenza di genere, ha deciso di costituirsi parte civile nel processo per sottolineare e gridare che è necessario mettere in campo tutte le risorse per prevenire i reati di matrimoni forzati e i più gravi reati di femminicidi che possono conseguire alla ribellione delle ragazze, per sostenere la libertà delle donne e rivendicare i loro diritti. «Essere accanto a Saman, anche solo simbolicamente, significa ribadire che se toccano una, toccano tutte, come da sempre ripetono i movimenti femministi in tutto il mondo. Per questo saremo presenti dinanzi al Tribunale» fanno sapere da Trama di Terre. (r.cr.)
Nella foto: Saman Abbas