I Centri diurni dell’Asp piacciono, a dirlo il sondaggio su ospiti e famigliari
Con una percentuale di soddisfazione intorno all’89%, con punte oltre il 90% per quanto riguarda il rapporto umano con il personale e le iniziative proposte, e il 93% dei familiari che si dichiara molto soddisfatto del servizio di trasporto effettuato, i Centri diurni dell’Asp Imolese vengono promossi a pieni voti. La ricerca è stata promossa dalla Città Metropolitana di Bologna su tutto il territorio. La ragione di questo sondaggio arriva dopo che la pandemia, ha reso necessario rivalutare e indagare le nuove esigenze dei fruitori o possibili fruitori per approfondire e valutare potenziali linee di sviluppo.
Nei mesi di giugno e luglio 2022 sono stati somministrati più di 400 questionari, suddivisi tra utenti dei Centri, familiari e persone non frequentanti. La modalità di somministrazione è stata sia cartacea che on line oltre ad interviste telefoniche per i non utenti dei CdA. La fascia di età coinvolta, parte dai 64 anni fino agli 85 e più, con un’età media di 82 anni.
Molti gli argomenti affrontati; dal rapporto con il personale all’organizzazione delle attività, dal trasporto al cibo, dalla pulizia ai rapporti con le famiglie e, in definitiva, un focus importante sull’esperienza in generale.
Parte della rilevazione è stata anche dedicata alle aree da migliorare. Dai dati emerge la necessità dell’aumento degli spazi esterni (30%) e dell’implementazione del personale (20%). Non sono poi mancate le richieste per servizi aggiuntivi come il podologo e il parrucchiere, una maggiore elasticità negli orari di apertura soprattutto in estate.
A dimostrazione di questo alto grado di soddisfazione generale ci sono anche testimonianze dirette e personale
Per Mariarosa, ex Oss e moglie di Loris. «Da quando Loris frequenta il Centro “Cassiano Tozzoli” di Imola – commenta l’intervistata – si è stabilizzato e ho ritrovato il tempo per fare la nonna. Finalmente riesco a fare i tortellini per i miei nipoti perché, quando diventeranno grandi, avremo meno occasioni per stare insieme, ma sono tranquilla, perché so che Loris è in ottime mani». Luisa che frequenta il Centro «A m’arcord» a Imola racconta quanto «mi piace fare passeggiate, giocare a carte, leggere i giornali e mangiare le tagliatelle sono molto buone».
Un’altra testimonianza è quella di Giovanni, figlio di Luisa, che sottolinea come «c’è un bel legame con il personale del Cda perché anche il mio papà, che ora non c’è più, aveva frequentato le stesso centro e la continuità ha rappresentato per tutta la famiglia, un’esperienza più che positiva».
Infine Stefania Merli referente di Aspper i centri diurni anziani, commenta come «sono orgogliosa di questi risultati perché sono un segno tangibile di stima da parte delle famiglie e sono un sostegno importante per aiutare a migliorare sempre di più il nostro lavoro. Cerchiamo di leggere ogni giorno, i bisogni delle famiglie attraverso i bisogni degli anziani, cerchiamo di modulare sempre la flessibilità per alleggerire le problematiche quotidiane». (r.cr.)
Nella foto d’archivio l’interno di un centro anziani a Imola