Ricciole e savoiardi DeCo, Imola e Castel San Pietro puntano sulle certificazioni di tipicità
Valorizzare un territorio anche grazie ai prodotti enogastronomici. È quanto promettono di fare i DeCo e ne sono fortemente convinti i Comuni di Imola e Castel San Pietro. Una DeCo, diversamente da Dop o Igp, veri e propri marchi europei di qualità per i prodotti, è una attestazione di tipicità legata ad un territorio comunale, può riguardare una ricetta, un prodotto tipico artigianale oppure un’attività tradizionale. Le Denominazioni comunali sono nate nel 1990 grazie alla Legge 142, che consente ai Comuni italiani di disciplinare in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali; normalmente il regolamento-tipo è quello predisposto dall’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) che estende il riconoscimento anche a feste e saperi tradizionali.
Imola e Castel San Pietro hanno così colto la palla al balzo. «Abbiamo sfruttato l’opportunità – spiega l’assessore alle Attività produttive di Imola, Pierangelo Raffini – e deciso, per cominciare, di chiedere la registrazione di tre prodotti che identificano l’imolesità: il garganello, la pasta salata Ricciola e l’albicocca Reale di Imola». «Stiamo scrivendo il regolamento con le caratteristiche che devono avere i tre prodotti tipici che abbiamo scelto per il nostro territorio – racconta invece il sindaco castellano, Fausto Tinti -, parliamo del savoiardo di Castel San Pietro, del castrato e del formaggio Castel San Pietro». (al.giov.)
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Nella foto: l’assessore del Comune di Imola con la salata Ricciola