Giorno della Memoria, il testimone passa ai giovani: «Gli ultimi deportati scompaiono ma noi ci siamo e ricorderemo»
Oggi, 27 gennaio, per il circondario imolese è il primo Giorno della memoria senza la testimonianza dei sopravvissuti al campo di Mauthausen. I deportati stanno scomparendo. E l’esperienza diretta, come ragiona la presidente della sezione Aned cittadina (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), Roberta dall’Osso «non si può sostituire. Anche quando si è figli di deportati, come nel mio caso, sostituire chi ha vissuto quella tragedia è impossibile. Abbiamo sentito quello che ci hanno raccontato, quanto tempo gli è occorso per riuscire a farlo e quanto hanno potuto raccontare. Nessun deportato ha mai raccontato tutto, perché “tutto” noi non saremmo stati in grado di accettarlo».
«Molti erano convinti che con loro si sarebbe estinto anche il ricordo dei campi, che non ci sarebbe stato più nulla a ricordare». Eppure, dice Dall’Osso con forza, «noi ci siamo. Non siamo molti, ciononostante l’Aned continua a fare il proprio lavoro nelle scuole, è una delle associazioni più impegnate nelle attività laboratoriali, negli incontri con i giovani, pensiamo all’organizzazione dei Viaggi della memoria. Essere presenti negli anni della formazione è fondamentale». (ste.sa.)
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Nella foto: in alto Viaggio della Memoria con i ragazzi imolesi a Mauthausen davanti al monumento italiano; sotto deportati nei campi di concentramento