Arresto del boss Matteo Messina Denaro, il commento di Libera Imola
Oggi l’Italia si è svegliata con la notizia dell’arresto del boss Matteo Messina Denaro, capomafia trapanese latitante da trent’anni e condannato all’ergastolo per decine di omicidi, tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito strangolato e sciolto nell’acido dopo quasi due anni di prigionia, per le stragi del ’92, costate la vita ai giudici Falcone e Borsellino, e per gli attentati del ’93 a Milano, Firenze e Roma.
«Non possiamo che esprimere soddisfazione per il lavoro svolto dalle forze di polizia e dalla Procura – fa sapere Libera Imola-. Tuttavia, come ricorda don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, la preoccupazione è quella che gli errori commessi in seguito all’arresto di Riina e di Provenzano si ripetano, e soprattutto che si pensi di avere sconfitto una mafia solo perché il capo è stato arrestato. Quando parliamo degli arresti dei boss, è doveroso fare una riflessione sul perché sia stata possibile una latitanza così lunga. Come presidio di Libera sosteniamo che sia Riina che Provenzano che Messina Denaro siano stati spalleggiati da una rete. Una rete, alla cui base c’è una cultura dell’illegalità, nutrita da un clima di omertà. Serve una rivoluzione culturale, dal basso e dall’alto: cittadini, cittadine e istituzioni devono ognuno fare la propria parte». (r.cr.)
Foto dalla pagina Facebook dell’Arma dei carabinieri