Agroalimentare, la Regione a Bruxelles: “Il semaforo degli alimenti non ha senso, meglio una dieta equilibrata”
L’Emilia-Romagna ribadisce il suo no al Nutriscore. Il sistema di etichettatura a semaforo di origine francese che contrassegna gli alimenti con una scala colorata da A verde (equilibrato) a E rosso (sbilanciato). Per l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi «è un sistema fuorviante, le nostre Dop e Igp sono più sicure e salutari e su un altro piano rispetto ai prodotti alimentari ultra-lavorati». Basti pensare che tra i prodotti che rientrerebbero nel «bollino rosso» ci sarebbero alcuni dei simboli della dieta mediterranea come l’olio extravergine d’oliva e il Parmigiano reggiano.
Questa semplicistica tipologia di certificazione per gli alimenti, per ora, è stata rinviata da parte delle Commissione europea dopo la contrarietà dell’Italia. Prima fra tutte l’Emilia-Romagna. «Trascura il contenuto di additivi artificiali al punto che alcuni prodotti alimentari ultra-processati potrebbero risultare migliori. Sosteniamo invece – aggiunge l’assessore regionale – sistemi di etichettatura informativi e non direttivi, quali il Nutrinform Battery, che hanno lo scopo di informare i consumatori nel quadro di una dieta equilibrata e non di condizionarne le scelte classificando gli alimenti in buoni e cattivi per la salute».
Durante la visita europea l’assessore regionale all’Agricoltura ha incontrato esponenti di Commissione e Parlamento europeo, tra cui l’europarlamentare Paolo De Castro relatore della proposta di regolamento sulle Dop e Igp. Lo ha fatto con un obiettivo chiaro «fare il punto su alcuni dossier e individuare azioni concrete di sostegno per le imprese agricole e agroalimentari regionali».
Tra i principali argomenti affrontati ci sono la revisione del regolamento dei fitofarmaci che impone agli agricoltori italiani misure non sostenibili per la difesa delle produzioni, l’aumento dei costi energetici e dei materiali, la necessità di sostenere le produzioni ortofrutticole, il rafforzamento delle regioni rurali e, infine, la tutela delle Dop e Igp. Non è poi mancato anche un momento di confronto, con la richiesta dell’Emilia-Romagna di una deroga alla soglia minima di pesca delle vongole in Adriatico. (r.cr.)
Nella foto il patrimonio Dop e Igp dell’Emilia-Romagna