Imola vince il premio «Vivere a spreco zero» con il progetto Un s’bota veja gnet
La lotta allo spreco, messa in campo dal Comune di Imola, vince il premio «Vivere a spreco zero 2022». Nello specifico si tratta del progetto «Un s’bota veja gnet» che promuove una campagna per il recupero delle eccedenze alimentari, in collaborazione con Hera e Last Minute Market,e che ha coinvolto i tre assessorati Ambiente, Politiche Sociali e Sviluppo Economico. Doppio obiettivo è quello di prevenire e ridurre la produzione di rifiuti alimentari e, allo stesso tempo, sostenere gli enti del territorio che assistono le fasce deboli della comunità. Il tutto grazie al contributo e all’impegno indispensabile di aziende ed enti no profit locali che in questa prima fase sono la Coop.Soc. Mano Tesa e Associazione No Sprechi Odv,
La cerimonia di premiazione si è svolta a Bologna, a Palazzo D’Accursio alla presenza degli Ambasciatori di buone pratiche 2022, Massimo Cirri ed Eliana Liotta. A ritirare il premio, per il Comune di Imola, c’erano Elisa Spada, assessora all’Ambiente e Mobilità Sostenibile e l’ing. Federica Ferri, dell’Ufficio Ambiente, insieme all’ing. Marco Poli di Hera Ambiente.
Il primo premio è stato conferito al Comune di Imola per il Progetto «Un s’bota veja gnet – Non si butta via niente», frutto del lavoro trasversale dei tre assessorati all’Ambiente, Sviluppo Economico e Politiche Sociali, con la seguente motivazione: «primo premio al progetto del Comune di Imola, “Non si butta via niente”, che alimenta sul territorio una fitta rete di recupero, prevenzione degli sprechi e solidarietà alle famiglie bisognose, coniugando l’attenzione alla sostenibilità e quella alle fasce deboli della popolazione».
Nell’ambito della fase sperimentale durata 6 mesi, il progetto ha già portato al recupero di circa 5 tonnellate di prodotti alimentari. I donatori sono i diversi attori della filiera alimentare, ad esempio esercizi commerciali, mense aziendali, aziende di produzione. Questi, aderendo al progetto, si impegnano a gestire correttamente gli alimenti e i beni donabili, in particolare per quanto riguarda corretto stato di conservazione, trasporto, deposito e utilizzo degli alimenti. La prima fase di sperimentazione si è conclusa nel giugno scorso, con il coinvolgimento di tre aziende e due enti no-profit con un esito molto positivo. Da gennaio a giugno 2022, infatti, sono state recuperate 5 tonnellate di eccedenze alimentari perfettamente utilizzabili, tra cui 1.600 porzioni di pasti pronti al consumo, donate dalle attività Interspar ed Ecu localizzate ad Imola, a cui si aggiunge il recupero nell’ambito dell’iniziativa Cibo Amico di Hera, che dona da 12 anni i pasti cotti non serviti presso la mensa aziendale di Via Casalegno. Da luglio hanno poi aderito con le donazioni anche altri punti vendita del territorio: CLAI con le Macellerie del contadino di Imola Pedagna e Imola centro, Natura sì, Crai di Sesto imolese, e i tre Conad di Imola in via Carducci, via Baruzzi e via Montericco. Ha inoltre aderito anche l’Autodromo di Imola nell’ambito delle azioni dell’Imola Living Lab.
«Siamo orgogliosi per questo prestigioso premio che ha riconosciuto l’efficacia e la concretezza di questo progetto frutto del lavoro trasversale dei tre assessorati, per ridurre lo spreco e le perdite alimentari coniugando sostenibilità ambientale, sociale ed economica, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030. Grazie alla collaborazione con Hera e Last Minute Market – dichiarano le assessore Elisa Spada, assessora all’Ambiente e Mobilità Sostenibile, Daniela Spadoni, assessora al Welfare e Pierangelo Raffini, assessore allo Sviluppo economico – e in sinergia le associazioni del terzo abbiamo potuto aumentare la raccolta di eccedenze alimentari e permettere il loro utilizzo da parte di persone che vivono situazioni di fragilità». (r.cr.)
Nella foto dell’Ufficio Stampa del Comune di Imola le premiazioni a Bologna