Pioggia di milioni per Imola e territorio da Formula 1, Pearl Jam e Crame. L’impatto economico dell’autodromo: 274 milioni dal solo Gp. Panieri: “Valore irrinunciabile”
Impatto economico milionario per il 2022 dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari. Lo dicono i risultati di una ricerca condotta dalla società Jfc, presentati oggi nel Media center del circuito imolese. Tre gli eventi presi in considerazione, in attesa che vengano analizzati e pubblicati nel 2023 i dati dell’intero indotto di un anno straordinario, e difficilmente ripetibile, caratterizzato dal Gran premio di Formula 1 ad aprile, dai tre concerti di Vasco Rossi, Pearl Jam e Cesare Cremonini tra maggio e luglio, dal ritorno del Crame a pieno regime e dalle finali del Ferrari Challenge a fine ottobre.
L’evento più ricco, come si può immaginare, è stata la Formula 1, una vera miniera di introiti a tutti i livelli. Di soli benefici diretti, il Circus ha portato sul territorio imolese 30 milioni di euro, di cui 15 incassati dall’evento stesso, cui si aggiungono quasi 8 milioni per il settore alberghiero e oltre 6 per bar e ristoranti. Altri 22,7 milioni sono i benefici indiretti, che hanno interessato i trasporti, l’organizzazione di eventi collaterali e i servizi territoriali e ulteriori 13 sono i benefici indotti, a cominciare dalla forza lavoro assunta proprio per il weekend automobilistico. Contando tuttavia anche altri valori come la legacy di filiera (l’incremento internazionale del business, l’arrivo di nuovi investimenti legati all’evento e soprattutto alla sua permanenza nel tempo) e l’innalzamento del “brand Imola” a livello internazionale e pubblicitario, Jfc stima che il valore complessivo della Formula 1 sia da capogiro, superando i 274 milioni di euro.
Assai meno impattante il concerto dei Pearl Jam, evento considerato di impatto “medio” (per intenderci da Vasco e Cremonini ci si aspetta impatti ben maggiori quando usciranno i dati), che il 25 giugno scorso ha comunque registrato la cifra di più di 9 milioni di benefici diretti, con bar e ristorazione che con quasi 2,5 milioni superano l’ospitalità, ferma a poco meno di 1,7 milioni. Considerevoli anche i benefici indiretti (5 milioni) e quelli indotti (1,5 milioni), per un totale di oltre 15 milioni di euro. Quasi 7 milioni, infine, i benefici legati al Crame: la mostra scambio di settembre ha totalizzato 3,6 milioni di euro diretti, 2,2 circa indiretti e poco meno di un milione di indotto.
Per quanto riguarda le presenze, gli spettatori della Formula 1 sono stati oltre 129 mila, con quasi 10 mila arrivi turistici (per 42.614 presenze, 4,3 notti di media permanenza), il 67,4% di stranieri e una persona su tre arrivata a Imola con la famiglia. Per quasi l’80% si è trattato di uomini, giunti in auto in città nel 67,4% dei casi. I Pearl Jam hanno suonato davanti a 60 mila spettatori, in gran parte arrivati e ripartiti in giornata. Gli arrivi sono stati comunque 10.420 e 18.644 le presenze. Più bassa l’età di questa fascia di pubblico (prevalgono i 30-40enni, contro i 50-60enni della Formula 1), ma anche in questo caso i maschi sono molti di più (62,3%). Quasi 30 mila, per concludere, gli ingressi al Crame, con oltre l’80% di maschi e una prevalenza di 40-50enni. Anche qui non sono mancati gli stranieri: il 30,4% del totale.
“Sono numeri incredibili – ha commentato il sindaco Marco Panieri -. Confermano il grande valore aggiunto irrinunciabile dell’autodromo Enzo e Dino Ferrari per la città di Imola. Siamo già al lavoro per il calendario 2023 – ha aggiunto – per avere la musica dei grandi concerti tra i protagonisti. Continueremo a lavorare sulla polifunzionalità dell’impianto e sulla riqualificazione del tracciato”. (mi.ta.)
….quindi avremo denunce IRPEF da capogiro….aspettiamo le verifiche……