Pilota arrestato per sospetta truffa milionaria, l’avvocato: “Mai avuto rapporti con la Corea”
“Attendiamo di parlare con il pubblico ministero a Seul e di poter vedere gli atti, ma il mio cliente non ha mai avuto rapporti economici o di altro tipo con mediatori o persone fisiche in Corea”. Roman Kasimierz Ziemian, tramite il suo legale Bruno Andò, ribatte alle accuse che hanno portato a suo arresto a Imola a fine ottobre su richiesta del Tribunale di Seul. Un arresto clamoroso, avvenuto in autodromo dopo la vittoria, da parte di Zieman, della Coppa Shell.
Ziemian, 49 anni, che di professione fa l’imprenditore, si trova tuttora ai domiciliari in un’abitazione a Bologna in attesa degli sviluppi della vicenda. Secondo l’accusa avrebbe messo in piedi, insieme ad alcuni complici, una truffa da più di 16 milioni di dollari ai danni di 950 danneggiati, convinti ad acquistare pacchetti pubblicitari su una piattaforma Internet con la promessa di guadagnare cifre sempre maggiori.
Ma l’avvocato Andò, che segue il caso con il collega Marco Baroncini, ribatte: “Il portale era riservato ad imprenditori, non a persone fisiche, che potevano acquistare spazi pubblicitari e recuperare quanto speso guardando i video pubblicitari degli altri. Il compenso non è mai stato collegato ad alcun tipo di investimento ed era esplicitato. Era un sistema per autofinanziarsi. Però – per quanto abbiamo capito – qualcuno in Corea ha pubblicizzato o venduto queste cose come investimenti”. (l.a.)
Foto d’archivio