Agrintesa: annata positiva, calano i volumi di ortofrutta e vite, ma ai soci liquidata cifra record di 164 milioni di euro
Agrintesa chiude il bilancio di esercizio 2021-22 con un -25% registrato nei volumi di ortofrutta e un -20% della vite da vino. La cooperativa con sede a Faenza, però, nel contempo vede un bilancio consolidato di 337 milioni di euro, con 895.000 euro di utile (che portano il patrimonio netto a 138 milioni) e liquida ai soci la cifra più altra nella propria storia: 164 milioni e 194mila euro.
“Sebbene da aprile 2021 a maggio 2022 Agrintesa abbia gestito volumi nettamente inferiori rispetto alle medie storiche, il bilancio dell’annata 2021-2022 è positivo” commenta Aristide Castellari, presidente della cooperativa, che conta circa 4 mila aziende agricole socie, tra cui alcune del circondario imolese, un centro di ritiro e stoccaggio a Mordano e un punto vendita a Medicina. “Un risultato che è merito dei posizionamenti sul mercato sviluppati dalle società commerciali a cui Agrintesa partecipa: Alegra, Brio, Valfrutta Fresco e Opera per l’ortofrutta, Caviro e Contri Spa per il vino. A ciò si affianca una gestione ancor più oculata su costi e processi. In questo modo, nonostante la contrazione produttiva, siamo riusciti a liquidare ai soci oltre 164 milioni di euro. Si tratta del migliore risultato della storia di Agrintesa e siamo lieti di averlo raggiunto in un momento in cui le sfide sono quantomai complesse. Monitoriamo l’impennata incontrollata dei costi alla produzione subita dai nostri soci e gli incrementi impressionanti per energia elettrica, imballaggi e logistica che si sono abbattuti sulla cooperativa: è importante sottolineare quanto il quadro sia preoccupante e come a essere a rischio sia la tenuta dell’intera filiera”.
Sfide che la cooperativa ha deciso di affrontare anche puntando sull’efficientamento continuo, proseguendo nel processo di innovazione. «Mentre affrontiamo le criticità attuali dobbiamo continuare a guardare avanti, camminando incontro al futuro – commenta il direttore generale Cristian Moretti -: è in questa direzione che vanno gli investimenti e i miglioramenti tecnologici in corso, presentati ai soci durante le assemblee territoriali. Penso all’introduzione di nuovi importanti impianti di lavorazione negli stabilimenti di Gambettola e Faenza, all’incremento dell’autoproduzione energetica che prevede l’installazione di ulteriori 6,5 Mwh di impianti fotovoltaici entro la primavera 2023, ma anche all’introduzione di un nuovo software gestionale di gruppo e al rinnovamento completo dell’infrastruttura informatica con la conseguente ottimizzazione di processi e sistemi».
Tante le novità anche sul fronte produttivo: «Abbiamo presentato ai soci anche i numerosi progetti di sviluppo varietale in cui è impegnata Agrintesa, a partire dai Club di prodotto a cui la cooperativa partecipa con importanti esclusive come le nettarine piatte Ondine, il kiwi VerdeDivo e i kiwi a polpa gialla. A questi si affiancano diversi progetti di sperimentazione in corso nei campi di osservazione attivi nei campi della cooperativa. Ci sono diverse novità allo studio: l’obiettivo è quello di accompagnare i nostri soci favorendo lo sviluppo di produzioni economicamente sostenibili e che rispondano sempre meglio alle esigenze di un mercato in costante trasformazione, anticipandone i trend e cogliendo le opportunità migliori». (r.cr.)
Nella foto il presidente Castellari e il direttore Moretti di Agrintesa
E come è possibile liquidare ai soci importi più elevati se calano i volumi di vendita?