I partigiani hanno sfilato a Predappio per ricordare la liberazione della città dal nazifascismo
C’era anche una delegazione del territorio imolese ieri a Predappio, città natale di Mussolini, per ricordare la liberazione della città, avvenuta il 28 ottobre 1944. E per dire «No al fascismo». A quel fascismo che sempre un 28 ottobre, ma quello del 1922, aveva messo in atto, con la marcia su Roma, la prova di forza che portò al potere Mussolini, avviando il tragico ventennio di dittatura che culminò con la guerra e le leggi razziali.
Al corteo, promosso dall’Anpi e sostenuto dalla Cgil, erano presenti, nonostante l’età ormai avanzata, anche alcuni partigiani, come Nara Lotti di Santa Sofia, Giovanni Nanni di Forlì e soprattutto l’imolese Vittorio Gardi, figlio di Armando Gardi, partigiano del battaglione Pianura della brigata Sap Imola, trucidato dai nazifascisti assieme ad altri il 16 marzo 1945 nei pressi della stazione ferroviaria di San Ruffillo, nella periferia bolognese. «Mi hanno ammazzato il babbo – ha raccontato Vittorio ai giornalisti, fa sapere l’Anpi di Imola – e il corpo lo hanno nascosto in un buco provocato da una bomba d’aereo. Ci avevano catturato in un rastrellamento. Prima ci hanno torturati, poi, un giorno, lo hanno portato via e non l’ho più visto. Io non posso dimenticare, non dimenticherò mai. E sono preoccupato per quello che sta succedendo in Italia. Mi preoccupano le manifestazioni che vedo in giro. E mi preoccupano le parole che non vengono dette con chiarezza. Quelle parole che noi abbiamo fatto mettere nella Costituzione».
Presente anche Adelmo Cervi, figlio di Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943, quando Adelmo aveva appena compiuto quattro mesi. «Oggi il nemico è chi non applica la Costituzione perché non ci sarebbero ingiustizie se la nostra Costituzione venisse applicata».
Tra i tanti rapresentanti di Comuni e istituzioni ha brillato l’assenza del sindaco di Predappio, una mancanza “che gli ha portato una bordata di fischi” sottolinea l’Anpi.
Per il resto, bandiere e musica sotto l’occhio delle forze dell’ordine, impegnate anche “con qualche nostalgico in camicia nera che, dopo essere stato al cimitero ad onorare il Duce, provocatoriamente disturbava col clacson transitando in automobile o che cercava di ostentare il braccio teso fuori dal finestrino” annotano sempre dall’Associazione partigiani di Imola. Per domani è attesa un’altra manifestazione a Predappio, ma dei nostalgici della marcia su Roma. (r.cr.)
Nella foto il gruppo degli imolesi (il primo a sinistra è Vittorio Gardi)