Elezioni 2022, l’uragano Meloni irrompe anche nel circondario di Imola, ma il centrosinistra tiene ed elegge tutti i candidati uninominali alla Camera e al Senato
L’uragano Meloni irrompe anche nel territorio imolese, ma il centrosinistra tiene ed elegge tutti i candidati dei collegi uninominali sia alla Camera che al Senato. Questa l’istantanea delle elezioni politiche nel circondario e a Ozzano Emilia, dove i dati a fine spoglio parlano di una realtà sostanzialmente in controtendenza rispetto al panorama generale.
Mentre Fratelli d’Italia si afferma, infatti, come primo partito del centrodestra e secondo assoluto (nel comune di Imola il 21% con 7.681), svuotando di fatto la Lega ferma al 6,13%, il Partito Democratico non arretra, ottenendo nel Comune di Imola il 32,98%, frutto di poco più di 12 mila voti (addirittura qualche voto in più rispetto al 2018, quando si fermò a 11.884).
Più contenuti, rispetto al livello nazionale, gli effetti della rimonta del Movimento 5Stelle, che ottiene solo l’11,50% dei voti, pur presentando una candidata locale all’uninominale (Lorenza D’Amato). Più alto invece sul dato italiano il risultato della lista Calenda-Renzi, che a Imola raggiunge il 9,14% delle preferenze con i 3.441 voti ottenuti con la candidata uninominale Mara Mucci.
Per quanto riguarda gli eletti nelle circoscrizioni uninominali, partendo dalla Camera dei Deputati, nel Collegio 5 Angelo Bonelli, candidato di Pd, +Europa, Verdi-Sinistra e Impegno civico, è stato eletto con il 38,34% dei voti, raccogliendo nel territorio del Circondario (esclusa Medicina, inserita nel collegio 7) circa 2.700 preferenze più della rivale del centrodestra, Benedetta Fiorini (che nell’intera circoscrizione ha ottenuto il 35,79%). Fiorini ha prevalso tuttavia in sei comuni del circondario: Borgo Tossignano, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza, Fontanelice e Mordano, mentre a Ozzano Bonelli si è affermato con il 41% contro il 32 della candidata del centrodestra.
Nell’uninominale 7, comprendente la parte settentrionale della Città metropolitana bolognese e una parte del Modenese, Medicina ha dato il suo contributo alla riconferma di Andrea De Maria a Montecitorio, arrivata con meno di un punto percentuale di distacco rispetto al rivale di centrodestra Giuseppe Galati (37,82 contro 36,98%).
Al Senato Pier Ferdinando Casini (centrosinistra) ha ottenuto il pass per tornare a Palazzo Madama con il 40,07% dei suffragi contro il 32,32% di Vittorio Sgarbi. Un risultato confermato anche nel Circondario imolese, dove Casini ha raccolto oltre 28 mila voti contro i 24.345 di Sgarbi, che pure ha conquistato Borgo Tossignano, Castel del Rio, Castel Guelfo, Dozza e Fontanelice. A Ozzano la partita si è chiusa con un distacco di quasi 700 voti, pari a oltre 8 punti percentuali.
Alla luce di quanto emerso dalle urne l’Emilia-Romagna è oggi la regione dove il Pd e il centrosinistra, pur nettamente sconfitti, ottengono i risultati migliori. La coalizione di centrodestra ha preso il 39% contro il 36% di quella di centrosinistra, e si è imposta nella sfida dei collegi (3-2 al Senato e 7-4 alla Camera). L’Emilia-Romagna oggi è praticamente l‘unica Regione dove il Pd è il primo partito: ha chiuso con il 28% contro il 25% di Fratelli d’Italia. (r.cr.)