Camera delle mamme, all’ospedale di Imola partiti i lavori di ristrutturazione
Al reparto di Pediatria e Nido dell’ospedale di Imola sono partiti i lavori di ristrutturazione della Camera delle mamme, bilocale in cui saranno ospitate le neomamme il cui piccolo deve trascorrere un periodo di ricovero dopo la nascita. Per il progetto, realizzato gratuitamente dall’architetto Silvia Penazzi presidente dell’associazione Glucasia, è ancora attiva una raccolta fondi che sta vedendo il contributo di una cordata di cittadini, associazioni e dell’azienda TeaPak di Imola.
Pur non avendo ancora raggiunto la somma necessaria per la realizzazione completa del progetto (finora sono stati raccolti circa 20 mila euro), l’Ausl ha deciso di avviare i lavori strutturali per poterli concludere prima dell’autunno, periodo epidemico in cui il reparto deve poter garantire la massima potenzialità.
«In queste prime giornate – spiega l’Ausl di Imola – si svolgeranno le attività di demolizione, propedeutiche alla realizzazione del progetto architettonico già presentato pubblicamente nei mesi scorsi. I lavori interni al reparto potranno causare qualche inevitabile disagio, soprattutto per l’inevitabile rumore che produrranno, di cui l’Azienda si scusa anticipatamente».
Il progetto e come contribuire
Nelle foto: alcuni rendering della nuova Camera delle mamme all’ospedale nuovo di Imola
Premettendo che considero l’iniziativa encomiabile, come tutte quelle che incrementano il livello dell’offerta della sanità pubblica, devo però manifestare le mie perplessità sul fatto che sia l’Associazione Glaucasia che si attivi per una iniziativa che esula dal suo settore specifico e che invece non si batta per avere all’interno dell’ospedale imolese un reparto diabetico – come è presente negli altri nosocomi limitrofi, quelli di Forlì e Ravenna in primis – anzichè un semplice ambulatorio per un bacino di utenza di 110.000 persone.
Precisiamo che l’associazione Glucasia collabora stabilmente con la Pediatria dell’ospedale di Imola per supportare i bambini affetti da diabete di tipo 1, in collaborazione con l’équipe di Pediatria e Nido.