Dalla Regione 7 milioni di euro ai Comuni per aumentare i posti disponibili nei nidi
La Regione Emilia Romagna stanzia ulteriori 7 milioni di euro per finanziare un bando, disponibile a settembre, per elargire ai Comuni 4.500 euro annui per ogni nuovo posto attivato per il sistema integrato di istruzione 0-6 anni. Risorse che consentiranno di poter abbattere ulteriormente le liste di attesa. Un intervento straordinario per un obiettivo primario, quello di accogliere tutti i bambini e le bambine nei nidi dell’Emilia-Romagna.
L”Emilia-Romagna ha deciso di intervenire per dare una risposta positiva già nell’anno educativo 2022-23. Lo fa elargendo 7 milioni di euro tramite una misura straordinaria e sperimentale per consentire ai Comuni un primo ampliamento dell’offerta educativa già da settembre, con un contributo di 4.500 euro annui per ogni nuovo posto attivato.
Il finanziamento dell’intervento è reso possibile dall’utilizzo dei nuovi fondi europei. L’Emilia-Romagna è infatti la prima ad avere visto approvati dalla Commissione europea i propri programmi operativi sia del Fondo sociale europeo che del Fondo europeo di sviluppo regionale per il settennato 2021-27.
La Giunta Bonaccini è ora nelle condizioni di accelerare rispetto ad uno degli obiettivi più qualificanti del programma di legislatura: trasformare i servizi per l’infanzia in servizi universali, abbattendo progressivamente sia le liste d’attesa che le tariffe a carico delle famiglie per accogliere entro il 2025 tutte le bambine e i bambini, dando così risposta a ogni famiglia.
Una nuova ed efficace leva che dispiegherà i suoi effetti permettendo ai sindaci, di fronte alla crescita di richieste d’accesso già registrata da molte amministrazioni comunali, di ampliare la risposta. La prima attivazione dello strumento è stata condivisa al tavolo voluto dalla Regione con i gestori riunito nei giorni scorsi dalla vicepresidente della Regione.
Già nelle prossime settimane, con l’avvio del nuovo anno educativo, i genitori che hanno fatto richiesta potranno vedere accolti i loro figli, perché i sindaci saranno nelle condizioni di potenziare i servizi.
Nella foto (di sabato sera) una sede d”asilo nido dell”Imolese