Il ilancio dell”Asp: il 40% della popolazione del circondario di Imola è “fragile”, oltre 1.300 persone seguite in più
Si chiude con un consuntivo di 21 milioni e 625.353 euro il bilancio 2021 dell’Asp del circondario imolese. Nel nostro territorio «ben il 40,49% della popolazione è rappresentato da fasce potenzialmente fragili (famiglie unipersonali e nuclei numerosi) – sottolinea l’azienda –. E da qui, il nostro incessante lavoro per raggiungere quante più persone esposte a fenomeni di marginalità sociale».
Il Servizio sociale «ha sostenuto un incremento del 5,8% di utenza, il che significa aver preso in carico, accolto, accompagnato e tutelato oltre 1.300 persone in più rispetto all’anno precedente – aggiunge –. E, non di rado, è servito il “pensiero trasversale”, indispensabile nel trovare insieme agli interessati soluzioni creative alle nuove e diverse fragilità incontrate».
«Mai come oggi, un ringraziamento va a al personale tutto di ogni singolo ambito di attività – commenta Stefania Dazzani, direttrice dell’Asp –, che ha dimostrato di essere la principale risorsa di questa azienda e ha espresso doti di collaborazione, abnegazione, tenacia e capacità di gestione delle complessità via via emergenti».
«Accoglienza, accompagnamento e progetti personalizzati sono i cardini del nostro servizio – aggiunge Renata Rossi Solferini, presidente dell’Asp –. Abbiamo superato l’approccio classico di presa in carico di categorie di persone come minori, disabili, e abbiamo centrato il focus sulla famiglia per restituirle un senso di integrità e dignità considerandola nel contesto socio-ambientale in cui vive e opera. Abbiamoprogettato, accompagnato e restituito fiducia alle persone in difficoltà con soluzioni concrete permettendo loro di recuperare insieme progetti di vita costruttivi. Abbiamo contrastato la povertà abitativa di singoli /nuclei familiari anche fornendo direttamente contributi economici a persone che attraversano momenti di grave difficoltà».
«Vogliamo consolidare sempre di più le relazioni con i soggetti della rete (l’associazionismo, la cooperazione, la scuola, la sanità, il servizio civile e singoli cittadini), perché sono “palestre preziose” – continua Matteo Montanari, sindaco di Medicina con delega al Welfare nel Circondario –. Convinti, come siamo, che una comunità che include la fragilità tutela prima di tutto se stessa e si dona la possibilità di un futuro responsabile e prospero». (lu.ba.)
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